Dalle seggiovie seguire il sentiero a sx e scendere fino alle tacche bianche (prima c’è una linea di spit che attacca direttamente dal sentiero che può trarre in inganno) e da lì salire seguendo segni e ometti facendo attenzione a reperire l’attacco posto su una cengia erbosa (nome e spit poco evidenti). La via in sé è sicuramente più di stampo alpinistico in quanto la scalata è abbastanza discontinua e la linea della via cerca sempre i punti deboli della parete (rimane comunque una via interessante). Occhio a sfruttare tutte le soste presenti (anche quella dopo pochi metri tra L2 e L3) perché altrimenti si avranno grandi problemi di attrito con le corde.
Confermo che in generale si passa su molta erba/terra (e che gli spit della sosta 7 muovono ma almeno si è su un largo terrazzo). Roccia non sempre sana quindi fare attenzione come da norma in montagna
Grande avventura insieme a Pietro in questo angolo selvaggio che non conoscevo, ottimo panorama dalla cima!