Aiutati da una traccia GPS troviamo facilmente il sentiero di questa salita. Comunque una volta entrati sul percorso bollato di rosso [segni un po’ pallidi…] è impossibile sbagliare. Si sale con tratti ripidi ghiaiosi/terrosi intervallati da punti camminabili. Le corde fisse rosse fanno entrare nella parte alta, mai difficili ma occhio ad alcuni punti esposti, soprattutto dove c’è il ramo di ginepro. Un lungo traverso in falsopiano porta alla paretina finale. Noi, senza imbrago, abbiamo preferito scalare [max 2 grado] la paretina bollata di rosso, altrimenti c’è un traverso con corda fissa lasca tutto a sinistra. In ogni caso si arriva alla cengiona finale. Noi andiamo tutto a sinistra, trovando facili ghiaie poi passi di 2. Il primo cavo di acciaio con staffa e fusto è il punto chiave, obbligatorio l’imbrago. Noi non lo avevamo e ho stoppato Eleonora, troppo esposto e terribilmente pericoloso. Passato il cavo [in discesa ho davvero rimpianto l’assenza di sicurezza] se ne trovano altri due più facili e poi facilmente in cima. Peccato per il cappello sulla cima che ha rovinato parecchio il panorama, è un ottimo motivo per tornare! Purtroppo è stata messa anche una croce nei pressi della madonnina sulla vetta. Quasi facciamo tutto il presepe… Discesa attenta ma sempre chiara. 8€ costo del parcheggio al porto e 18€ a/r il barcone da porto San Paolo.
Un bravissima a Eleonora