Segnalo questa mia quarta salita (nell’occasione con l’amica Paola) per mettere in guardia rispetto alle condizioni del primo tiro; ogni volta che passo, infatti, mi sembra sempre peggio…
Il tiro è piuttosto protetto, e la posizione dell’assicuratore ben discostata, ma si sale con i piedi costantemente sulle uova, su un mix di roccia rotta, detriti ed erba, di varia consistenza…
Se si vuol evitare questo primo tiro, suggerirei di fare così: raggiunta la seconda rocca come per le vie sul grande diedro, si taglia verso la parte più alta della prima rocca, dove si scova una cengia che consente di scavalcare il forcellino a monte del caratteristico gendarme a forma di fungo, e di guadagnare un netto diedrino sull’opposto versante, esattamente sotto il pulpito di S2; qui è stata attrezzata una calata di circa 15 metri con 1 bong e 1 chiodo da alpinismo, che deposita direttamente sull’albero di S1.
Al termine della via, si utilizza quindi il cordone con anello di calata della via Fertobon, per ritornare sulla stessa cengia di avvicinamento.