Continua la sagra dell’instabilità meteo e, non potendo partire presto per smonto notte, optiamo per questa via. Un po’ di arietta ci ha graziati dalla cottura. Linea molto bella e varia, ottimamente protetta. Come ha già precisato qualcuno prima di me, l’ultima doppia la si fa su una sosta con 3 maillont (il che se c’è nebbia – che prima o poi, se non in autunno, qui arriva sempre – e non si vede sotto può mettere un po’ di dubbi siccome le altre sono con anello). Con Manu, in santa pace siccome c’eravamo solo noi a scalare in zona, col sottofondo dei campanacci delle mucche.
Mi permetto di dissentire sul “consiglio” riportato da qualche gulliveriano poco sotto dove si sostiene di prendere a sassate il cane senza troppi rimorsi…che non mi pare proprio una soluzione. Noi in discesa, con lo spostamento delle mucche, ci siamo trovati il bestiame sul sentiero e il cane (maremmano), siccome è il suo sacrosanto mestiere, è subito venuto ad avvertirci di stare alla larga dal pascolo. Abbiamo dunque tagliato una pezzo di sentiero (tanto son tutti prati), col guardiano a 4 zampe che ci veniva dietro, tenendosi a qualche metro e abbaiando, suggerendo che la nostra era la scelta giusta; usciti dalla zona ove erano presenti le mucche se ne è tornato per la sua strada. A volte basta un po’ di comprensione reciproca… senza sassate o “goliardismi” vari (correre, urlare, mettersi a menar bastoncini o cazzate simili) che, al contrario, potrebbero portare a spiacevoli conseguenze. Più d’una volta mi è capitato di vedere come fossero taluni poco accorti atteggiamenti tenuti da certi individua a rischiare di far accadere il peggio (farsi azzannare). Con Manu.