- Accesso stradale
- Ampia possibilità di posteggio a Viozene
Via descritta sinteticamente ma bene nella relazione. Aggiungerò qualcosina come mio solito:
Avvicinamento: esiste ora un nuovo sentiero che evita la prima parte spaccagambe. Occorre seguire la sterrata verso sx (faccia a monte) che si diparte dal Rifugio prima in piano e poi in salita fino ad un evidente deviazione segnalata con ometto sulla dx; da qui, un grosso sentiero porterà sul pianoro intermedio da dove per il solito percorso, prima lungamente a sx e poi su dritti, si arriva alla parete. Circa 1h di buona lena dal Rifugio.
Via:
– L1: incredibilmente un tiro davvero facile, sul IV+, di placca di aderenza su roccia clamorosa intervallata da qualche zolla d’erba
– L2: placca di aderenza simile alla precedente ma più complessa
– L3: verticale e tecnico su roccia da urlo!
– L4: indubbiamente il tiro più bello della via, prima muretto semplice, poi strapiombino a buone prese ma da interpretare, segue minitraversino tecnico a dx ad arrivare a buona zappa (lontana perlomeno per la mia scarsa altezza) e ancora verticale prima tecnico e poi su cannelurs ad arrivare in sosta. Roccia come sempre mozzafiato. Occhio che mi pare di ricordare che servano 18 rinvii se li si vogliono mettere tutti!
L5: unico tiro anonimo ai fini della Via, segue un pilastro spittato lontano ma molto facile fino alla sua sommità dove si trova la sosta. Per quanto sia inutile per la Via, è utilissimo per potersi calare con solo 3 doppie da “Pellegrinaggio in Oriente”: dalla sosta ci si cala fino a S4 di Pellegrinaggio (occhio ai sassi instabili nel primo pezzo), e da lì da S4 a S2 e da S2 a terra. Bisogna conoscere comunque un minimo dove passa la via per repreire l’ancoraggio corretto di S4.
Rientro per la stessa strada.
Con Bea, seconda via di giornata, molto bella (e cosa non lo è su questa roccia?) e purtroppo breve, finita come sempre dentro il classico nebbione di parete. Super!