Gita percorsa al contrario di quanto descritto, in quanto al bivio con cartellone di regolamentazione raccolta funghi, in mancanza di segnaletica, ho scelto il sentiero più marcato in basso e quando mi sono accorto dell’errore, ho comunque proseguito decidendo di fare il percorso al contrario. Comunque questa variante di discesa o salita per la Masseria Vaccareccia , allunga notevolmente lo sviluppo chilometrico della gita.
Attenzione: sul percorso sono presenti mandrie di mucche. cavalli e greggi custoditi esclusivamente da cani pastori abruzzesi-maremmano senza la presenza vigilante dei pastori; pertanto occorre girare molto alla larga anche 500÷600 metri dalle greggi, meglio più che meno, altrimenti si rischia di essere aggrediti. Personalmente debbo confessare di aver vissuto un momento di fifa nera in quanto il gregge era diviso in due grossi gruppi distanti fra di loro un 700÷800 metri, ed io per salire, ho dovuto tagliare a metà strada fra i due gruppi, se non ché proprio poco dopo aver superato la linea di mezzaria , i quattro cani si sono spostati da un gregge all’altro e mi osservavano, sicuramente non in modo benevolo,mentre io ero un centinaio di metri sopra di loro. In discesa ho seguito un percorso sottocresta sul versante Chiarino per sottrarmi alla loro vista fin oltre la sella del Piano di Camarda. Giunto nei pressi del Rifugio Panepucci, ho incontrato due escursionisti del Cai dell’Aquila a cui ho raccontato la mia disavventura: mi hanno risposto che purtroppo questo genere di cani sono un problema in quanto di natura aggressiva.
Cani a parte, gita sicuramente bella in un ambiente selvaggio, giornata con meteo buono, avvistato un numeroso branco di cinghiali.