Bussaia (Monte) da Palanfrè e discesa su Roaschia dal canale Nord

Ma si ritorniamo sul Bussaia.
Questa volta con una bella traversata, un po’ come le vecchie gite di sci alpinismo che faceva il mio amico Popino.
Dopo aver lasciato la macchina del buon Fra a Roaschia, ci rechiamo con la mia 147 senza tempo a Palanfrè. Giusto il
tempo di mettere gli assi ai piedi, che mi ritrovo già in cima al Pianard con la bava alla bocca, per colpa di quel maledetto di Fabricino. Riuniamo il gruppo e saliamo al Bec d’Orel per bella cresta, per poi proseguire lungo l’altra cresta che porta al Bussaia.
Il canale si presenta in buone condizioni. Bello liscio duro, con un po’ di polverella di superficie buttata dal vento.
Scendiamo fino a dopo il conoide, e decidiamo di salire il Servantùn, tavole sulla schiena, per la crestina che passa sotto le falesie su neve marcetta.
Arrivati in cima, foto di rito e scendiamo la parete del Servantùn su neve trasformata, ventata e con qualche vecchio riporto da vento. Piacevole.
Ultimo traverso in semi salita, e arriviamo al colle Balur e vetta del monte Balur.
Discesa su neve marcia ma velocissima, le velature del giorno non hanno reso la neve lenta e quindi, godibilissima discesa alla macchina, con anche stupendo tratto in mezzo alla buschina trita occhi del vallone della Freida.

Per noi, gente di classe, birra finale alla locanda del camionista di Vernante.

Grazie a Fra e Fabricino, per essersi sucati con ne questa bella
traversata.