Brusada (Monte) da Prati Nestrelli

Brusada (Monte) da Prati Nestrelli
La gita
joevaltellina
3 02/10/2011
Accesso stradale
auto alta

UN’AVVENTURA SULLA COSTIERA DEI CECH – Un caldo torrido, in un ambiente brullo e affascinante, bruciato dal sole e dagli incendi, senza una pur minima traccia d’acqua, mi ha accompagnato per tutta la giornata. Ora capisco perfettamente il perché di questo toponimo, che descrive con un solo nome questa savana di Valtellina: Monte Brusada, cioè Monte Bruciato.
Sono partito dai Prati Nestrelli, dove si arriva, come ho già scritto, in auto. Una volta raggiunta la cima, che si affaccia tra la Valchiavenna, la Valtellina e l’Alto Lario e da cui si gode una veduta spettacolare, considerata la bella giornata, ho deciso di proseguire, tra praterie di festuca varia (erba visega) e alberi cinerini stecchiti dal fuoco, in direzione del lontano e nascosto, ma non lo sapevo, Oratorio dei Sette Fratelli. Quando, finalmente, l’ho visto, ho avuto una spiacevole sorpresa: l’Oratorio era sopra di me di qualche centinaio di metri e ho dovuto faticare più di mezzora prima di raggiungerlo. Questo piccolo eremo fu costruito verso la fine del’700 ed è stato recentemente ristrutturato dagli Amici Volontari di Mello.
All’interno dell’edificio, sul muro di fronte all’entrata, si trova un affresco con i Sette Fratelli e al centro la loro madre Santa Felicita; all’esterno s’innalza una grande e singolare croce in legno con una piccola campana. La discesa, viste le deboli tracce di passaggi e la totale assenza di indicazioni, è stata una caccia al tesoro. Sta di fatto che, dopo un tempo che a me è sembrato interminabile, sono finalmente arrivato, tutto sudato, assetato e stordito dal caldo, alla tanto agognata pista tagliafuoco, che ho seguito per circa 40 minuti prima di raggiungere il punto di partenza.
Non ho incontrato nessuno lungo tutto il percorso, a parte due cacciatori in cerca di lepri.

Link copiato