Gita lunga e fisicamente impegnativa, che presenta spostamento e dislivello importanti.
Prima parte su lunga stradina per poi intraprendere la salita su sentiero in direzione Tenibres, a quota 2600mt calzati i ramponi per presenza di neve dura sul sentiero e accesso al canale, oggi innevato, che ha agevolato la progressione fino al Passo del Piz, pendenze max 40°, su ottima neve portante.
A questo punto inizia la parte alpinistica su gradoni per poi, una volta scavalcata la cresta, salire su difficoltà maggiori fino al muretto di III, ben appigliato ma molto fisico, superato questo tratto si raggiunge il dentino della cima.
La parte dove si arrampica, pur essendo breve, richiede attenzione e tempo infatti, abbiamo preso, dopo aver scavalcato la cresta e dopo aver effettuato un breve traverso, un canale che sembrava corrispondere a quello della relazione ma non lo era, non siamo stati gli unici a commettere questo errore, infatti è presente una sosta su cordone per effettuare doppia, ridiscesi e attraversato sul versante SE per raggiungere il canale giusto, che risulta essere il secondo che si incontra.
Discesa con cautela, soprattutto nei traversi per presenza di neve, ed effettuato doppia per scendere dal muretto succitato, poi ridisceso il canale innevato faccia a valle con brevissimi tratti faccia a monte su neve più smollata ma sicura.
Vallone stupendo con una infinita serie di canali che si presentano già innevati ed invogliano a future salite .
Pur non essendo il tipo di gite che prediligo, è stato un ottimo banco di prova ed un bella salita per poter imparare a muoversi su terreni dove l’esposizione è sempre presente e la sicurezza di piede è un requisito fondamentale, la bellezza e la severità dell’ambiente in cui la salita si svolge completano il quadro.
Un grosso grazie va a Marco per aver proposto la salita, per le cose che oggi ho potuto imparare da lui e per la sicurezza dimostrata durante la salita della parte alpinistica.