- Accesso stradale
- Da Terme di Valdieri si segue la strada che porta al Pian della Casa del Re.
Anche noi abbiamo evitato il canale prima del colle di Brocan, molto poco invitante, costituito da pietrame e sfasciumi instabili.
Raggiunto il colle di Brocan, seguendo gli ometti, abbiamo risalito la cresta Nord fino ad un’esile forcellina: qui, sempre seguendo gli ometti, abbiamo abbandonato la cresta per deviare a destra, lungo una cengia erbosa che consente di scendere fin sul margine inferiore di un’ampia conca detritica, dove convergono i canaloni che discendono dalla cresta.
Attraversato con cautela il ripido avvallamento, sempre seguendo fedelmente gli ometti, abbiamo raggiunto un costolone roccioso nei pressi di un grosso ometto.
Ci siamo così ritrovati in un ampio pendio detritico, costituito da grandi massi, che abbiamo risalito fino alla base della parete rocciosa superiore (presenti ometti).
A questo punto abbiamo traversato verso destra fino ad incontrare due canalini paralleli, alla base dei quali è posto un grosso ometto: tenendoci sulle roccette che separano i due canali, siamo risaliti fino ad una forcellina (3025 m).
Da qui abbiamo imboccato una esile cengia ed aggirato un gendarme alla sua base, per ritrovarci alla base di una paretina piuttosto abbattuta incisa da una stretta fessura, da risalire completamente. A questo punto, dopo un breve traverso sotto il filo di cresta (lato Rovina), siamo scesi di qualche metro su una cengia (sempre lato Rovina) fino a raggiungere una selletta: da lì per rocce gradinate sino alla vetta.
Dalla cima siamo scesi lungo l’ampia cresta tenendoci leggermente sulla destra (Ovest), sempre seguendo gli ometti, fino ad incontrare una sosta attrezzata per la calata in doppia (15 m circa): scesi così sulla cengia sottostante, abbiamo imboccato un canalino sul lato Ovest e lo abbiamo disceso fino ad incontrare una serie di ometti che porta a sinistra. Seguendoli, abbiamo effettuato un traverso in leggera discesa fino alla Sella di Brocan; da qui, abbiamo risalito la parete opposta fino a raggiungere il filo di cresta, ampio e camminabile (trascurare un ometto posto sul filo di cresta, troppo a destra, facente capo ad una cengia sporca di detriti mobili ed instabili, per risalire direttamente dalla sella in direzione ascendente verso destra; senza toccare il filo di cresta, deviare a sinistra lungo una evidente cengia ben appigliata e da lì portarsi in cresta).
Quando la cresta diviene più affilata, si passa pochi metri sotto il filo, a destra (lato Mercantour); quando infine diviene nuovamente più ampia, la si abbandona e, seguendo gli ometti, si scende a destra per sfasciumi e pietraie sino ad incontrare la traccia di discesa dalla cima Ghiliè. Da qui in breve al colle di Mercantour e quindi al piano della casa del re lungo un ormai evidente e comodo sentiero.