Oggi l’unico obiettivo (per dei merenderos come noi) era raggiungere, di volta in volta, le “comode” soste (essendo in 3 spesso all’ultimo arrivato toccava stare appeso nel vuoto).
I primi 3 tiri sono molto belli (e non semplici), poi al quarto tiro si cambia musica: la prima parte è scalabile poi dal ribaltamento in placca sono dolori (inizia il lavoro da ferramenta!). Il quinto tiro (7a+ dicono…) da diedro tecnico si può magicamente trasformare in un bel “ciapa e tira” su prese buone (a forma di rinvio), comunque tutt’altro che facile… visti anche i 100 mt di vuoto sotto le chiappe! Sesto tiro di trasferimento, poi sono di nuovo dolori sul settimo: strapiombi iniziali con qualche passo ostico (prese verticali, prese rovesce e tetto), per poi concludersi su un facile muretto appena appoggiato che da solo vale l’intera via (esposizione massima!). Ultimo tiro in traverso, tecnico ma non particolarmente difficile.
Bella avventura in compagnia di Serena e Daniele. Non si tratta di una via, ma di un viaggio al limite della verticalità!
Noi abbiamo usato un solo friend BD 0,3 su L1 (tra il 2 ed il 3 spit), per il resto la via è ben protetta… bastano 13 rinvii ed, eventualmente, una longe o un cordino da usare come staffa.