Avvicinamento ripido e sdrucciolevole, da non pensare di arrivare in sandali come per il settore centrale del bourcet. Anche i rovi si stanno allargando, un po’ nella parte finale dell’avvicinamento ed in parete un po’ fuori via ma abbracciano volentieri le corde lanciate per fare le doppie, comunque filanti.
Tiri dispari dei bei bastoni:
– il primo scalda subito ma fattibile attraversando il tettino il più in alto possibile usando il diedro fino al termine;
– il terzo ha il passo più duro tra movimenti delicati e spalmo estremo, il cordone provvidenziale ci ha tolti dall’impaccio.
– il quinto ha 5 metri di blocco e poi easy.
Tiri pari mai banali, concordo che sono dei 6a al confronto con la gradazione in voga attualmente.
In generale bella roccia e bei movimenti, ma sembra che la frequentazione non sia così assidua come al resto del bourcet, muschio in espansione e fessure un po’ intasate. Vista la bellezza della via, meriterebbe più passaggi (per cui pulizia) e magari delle soste moderne (ovviamente grazie infinite per il materiale già presente, ma con un filo di testa avrei portato degli spezzoni per sostituire i cordoni vetusti alle soste). Chiodatura comunque sempre sufficiente e protezioni veloci portate a spasso dal socio ma mai utilizzate. Consiglio di avere qualche slungo almeno per i primi due spit di L3, ma anche altrove non fanno male.
Con Dave al solito partiti a metà pomeriggio per un giretto easy 😉
Parete sempre in ombra (attaccato alle 16,30…) e fresca.