Bottarello (Passo) Ferrata del Lago, dal Biv. Cai Varese

Bottarello (Passo) Ferrata del Lago, dal Biv. Cai Varese
La gita
giuliano
4 22/08/2012

Innanzitutto il nome corretto è “Ferrata del Lago Maggiore”. Gita effettuata all’interno del Tour dell’Andolla (trekking di 2 giorni che circumnaviga l’omonima montagna).
Per quanto riguarda la ferrata, la difficoltà riportata in relazione è nettamente sovrastimata, in quanto presenti numerosissime staffe; in accordo con quanto riportato sul depliant della ferrata stessa, acquistabile presso il rifugio Andolla, trattasi di PD. Attualmente non sono necessari i ramponi nè per raggiungere l’attacco nè per la discesa verso la Svizzera, anche se si tratta di condizioni particolari dovute al grande caldo di quest’ultimo periodo. Ferrata come già detto molto semplice, alterna placche abbondantemente staffate a tratti dove praticamente si cammina; fattibile in circa 1h 30′ dall’attacco (abbastanza ben segnalato).
Se non si desidera ripercorrere la ferrata in discesa (soluzione che, partendo da Cheggio, consente di percorrere questa gita in giornata), l’unica altra soluzione è effettuare come abbiamo fatto noi il cosidetto Tour dell’Andolla con partenza e arrivo dalla svizzera Zwischbergental. Il percorso originario prevede tre giorni, noi l’abbiamo fatto in due con pernotto al Bivacco Varese (che qualche frequentatore deve aver preso come una succursale di una discarica, provveduto a mettere un po’ in ordine). Questa soluzione rimane comunque sbilanciata, con una prima giornata più soft e la seconda decisamente più lunga. Abbiamo utilizzato come relazioni per il tour quelle pubblicate da Frangioni sullo “Scarpone” e sulla Rivista del CAI; sarà che non ho particolare feeling con questo autore che dalle mie parti (Verbano-Ossola) è considerato un’autorità, ma come al solito le ho trovate lacunose e eccessivamente sommarie (in particolare nel tratto dall’uscita dalla ferrata in poi). In ogni caso segnalo due o tre cose che possono risultare utili ad eventuali ripetitori: A) dall’uscita della ferrata, tenersi a destra seguendo gli ometti evitando di mettere piede sul ghiacciaio ed effettuando un lungo semicerchio verso destra, attraversando numerose vallette moreniche fino a raggiungere l’AlmagellerHutte (tratto non breve, a mio avviso)B) dallo Zwischbergenpass, dopo un primo tratto su sentiero franoso, ci si porta su una morena di grossi massi dove i segnavia sono presenti solo sporadicamente (probabilmente effetto di frane e smottamenti vari); prestare la massima attenzione, cercando di stare tendenzialmente a sinistra C) Circa a 2700 metri, una volta raggiunti a prati (e ricomparsi i segnali, che invitano chiaramente a scendere a sinistra in un vallone laterale) inizia un lunghissimo traverso che innalza in maniera considerevole i tempi di percorrenza; del resto, come si può capire osservando una mappa, questo ultimo pezzo è caratterizzato da uno sviluppo molto notevole.
Minitrekking effettuato in compagnia di Silvia B. e Andrea Champions, entrambi ottimi compagni di avventura. Spettacolari incontri arvvicinati al bivacco con femmine e piccoli di stambecco, visti alcuni grossi esemplari maschi nella zona del Passo del Bottarello. Molto facili da osservare anche numerosi esemplari di marmotte; giro abbastanza impegnativo fisicamente se fatto in due giorni (certamente non ha aiutato aver centrato le due giornate più calde dell’anno) ma che si svolge in luoghi spettacolari e in alcuni tratti veramente isolati.

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