- Accesso stradale
- Niente da segnalare
- Osservazioni
- Visto valanghe a pera esistenti
- Neve (parte superiore gita)
- Crosta da rigelo non portante
- Neve (parte inferiore gita)
- Crosta da rigelo non portante
- Quota neve m
- 1900
- Equipaggiamento
- Scialpinistica
Alle ore 4 al Passo del Sempione il tempo era sereno, con il passare del tempo sul versante italiano si sono addensate nebbie che ci hanno completamente avvolto da quota 3000 in su. Partiti sci ai piedi dalle case Chlusnatte su poca neve non rigelata (temperatura di 3°) man mano che si sale il manto nevoso aumenta, coltelli utili dal primo pendio ripido e direi quasi indispensabili per salire tranquilli la parte superiore fino all’attacco della cresta (nonostante il manto nevoso che sfondava garantisse un discreto grip si trovano placche di neve dura che possono dare qualche grattacapo). Come detto da quota 3000 in su non si vedeva nulla quindi siamo saliti un po’ seguendo il gps e un po’ seguendo l’istinto, non abbiamo affrontato la cresta finale perchè abbiamo ritenuto non fosse in condizione (causa nebbia fitta e verglas) non credo che nessuno si sia lanciato a provarla ammesso che qualcuno sia giunto all’attacco dopo di noi (visti comunque diversi scialpinisti che stavano salendo durante la discesa).
Discesa quasi incollati uno all’altro seguendo un po’ le tracce di salita e un po’ il gps, visibilità sotto i 30 metri. Neve orribile per quasi tutta la discesa salvo la parte bassa dove si poteva azzardare qualche curva senza rischiare ogni volta rotule e legamenti in genere!
Nella parte bassa inoltre si è staccata una bella slavina quando per fortuna noi eravamo più in alto, l’abbiamo notata scendendo accorgendoci che in salita non ci eravamo passati ne vicino ne sopra. Dunque attenzione!!
Ultima nota tecnica: Durante la settimana è VIETATO effettuare gite lungo questo itinerario e quelli adiacenti causa manovre militari (sparano cannonate su pendii e pareti da quel che abbiamo visto).
In 8 partecipanti a Gita Sociale CAI Pinerolo.
Siccome nel momento della decisione sull’affrontare la cresta o meno si è generata qualche discussione, ne approfitto per ricordare che i/il Capogita ha la responsabilità del gruppo, responsabilità che è anche del presidente della sezione e del direttivo, è quindi OBBLIGO per chi partecipa alle suddette gite di rispettare ed obbedire alle decisioni che vengono prese da chi dirige la gita, pena l’esclusione (con testimoni gli altri partecipanti) del soggetto dalla gita stessa che da quel momento si assume la piena responsabilità delle sue azioni sgravando il capogita da tutto ciò che si può verificare in situazioni pericolose tipiche delle discipline in montagna.