Con Mina e Riccardo.
Su ispirazione di Blin1950, che per varietà di itinerari non usuali è una garanzia.
Anche questo si è rilevato non banale. Infatti giunti al colletto della Borra, la cresta ci è parsa non facile, e abbiamo deciso di salire la punta dal lato sud. Perdendo almeno 150 metri di dislivello e inerpicandoci su scoscesissimi pendii di erba olina, che ci hanno dato poi non poche preoccupazioni in discesa.
Comunque siamo arrivati in vetta.
Il ritorno è stato effettuato all’incirca come descritto, sempre da Blin , nell’itinerario :
http://www.gulliver.it/itinerario/47232/
percorrendo un sentierino cha da sotto i pendii della nostra cima ci ha condotti quasi in piano sul sentiero per il colle della Borra.
Bella e divertente escursione, un po’ guastata dalle nuvole che non hanno obbedito alle previsioni metereologiche, restando sempre sopra di noi.
Unico neo, il primo tratto, come già da me scritto l’anno scorso, occorre percorrerlo con i paraocchi, per non vedere l’ennesima follia della seggiovia in costruzione.
Guardandola da sopra viene da chiedersi chi si sobbarcherà un’ora, un’ora e mezza di auto per percorrere all’infinito l’unica pista che uno sciatore scenderà penso in tre o quattro minuti.