Partito dal villaggio di Planaval per fare la Grande Rochère , salito all’Alpe Rantin e poi alla Capanna Bonalè , da lì non ho più trovato nessun riferimento nè bolli gialli , nè tracce di sentiero nè ometti ,ho sbagliato canalone e sono salito a vista sul ripido pendio erboso sotto il versante sud-ovest dell’Aguille de Bonalè e poi ho tagliato in diagonale verso ovest riportandomi nella grossa pietraia sotto il col di Bonalè , risalito verso quest’ultimo con l’improvviso apparire della mole del Monte Bianco e del sottostante vallone di Malatrà . Preso a destra su cresta molto detritica e su grandi placche inclinate ( attenzione ), passato in un camino con qualche passo di arrampicata facile e arrivato in cima con molta fatica !Il panorama dalla cima è fantastico ( uno splendido balcone sul Bianco ) e ricompensa ampiamente della fatica fatta . In discesa arrivato al pianoro di Bonalè ho tagliato dritto sui contrafforti che chiudono il pianoro senza passare all’Alpe Rantin ; discesa da affrontare con attenzione sia per la totale mancanza di sentiero che per l’esposizione e la pendenza .
Escursione non banale ,facile fino alla Capanna Bonalè , poi lunga e faticosa , non ci sono più nè tracce di sentiero nè ometti , nulla , solo un’immensa pietraia ; sulla cresta molto detritica si fà un passo avanti e due indietro.E’ una gita sicuramente adatta ad escursionisti esperti che sappiano navigare a vista alla ricerca della via migliore.Qualche passaggio in cresta richiede un pò di attenzione