- Accesso stradale
- Ok
Relazionato nel dettaglio ed in maniera completa da Erba Olina, non vi è molto da aggiungere.
Io non molto in forma ho tralasciato il monte Bo, me lo sono fatto raccontare.
Mi rimarranno impresse per un po’ le due ore di ravanamento dal colle Liet all’Alpe omonimo. Con la neve, dopo aver oltrepassato il tratto attrezzato abbiamo perso il sentiero e ahimè non l’abbiamo più ritrovato. Abbiamo trovato infine un varco in fondo al vallone, dove non ci siamo più imbattute in salti di roccia e ontani. In quel momento per la prima volta ho sentito proprio la mancanza di uno spezzone di corda che ci avrebbe dispacciate prima.
Segnalo che al di là delle lingue di neve che abbiamo attraversato, comunque agevolmente perché la neve era dura, sul sentiero tra il Montat e l’alpe Bonze, a metà strada ci sono i resti di una grossa slavina con un albero sradicato.
Bello il rifugio Bonze.
Grazie a Monica per la bella compagnia e che mi propone sempre delle mete interessanti e nuove. E meno male che dovevano essere solo quattro passi.