Partenza dal parcheggio prima di Riale, non essendo possibile raggiungere la diga di Morasco a causa della Festa dei Fiori in corso. Il tratto è in piano, ma ha aggiunto 3.4 km ad una gita già abbastanza lunga 🙂
Seguito fedelmente l’itinerario proposto: sentiero ottimo fino al rifugio e anche dopo, con solo un paio di brevissimi nevai da attraversare (non servono i ramponi). Gli altri nevai sono fuori traccia e si costeggiano.
Andati e tornati passando per il rifugio Claudio e Bruno, dove abbiamo pernottato. I gestori sono volontari dell’O.M.G., molto cordiali, e offrono un servizio eccellente.
Purtroppo il meteo non è stato bello come inizialmente previsto, con vento e nuvole che hanno limitato il panorama dalla cima, ma i posti attraversati erano per noi nuovi e hanno comunque reso meritevole la lunga escursione.
Incontrate molte persone fino al rifugio, molte altre dirette al rifugio “3A”, e parecchie che salivano in cima mentre noi scendevamo.
Gita lunga ma – in ambito escursionistico – la ritengo una delle più belle nel Piemonte.
Con mio figlio Riccardo.
Segnale TIM presente fino a circa 2200 metri (metà strada tra Morasco e Sabbione).