Bianco (Monte) Cresta del Brouillard integrale

Bianco (Monte) Cresta del Brouillard integrale
La gita
chiara-giovando
5 21/07/2020
Accesso stradale
auto parcheggiata alla sbarra in fondo alla Val Veny (partenza per il Gonella)

Partiti dai prati della Val Veny 1565 mt, passando dal lago delle Marmotte e raggiungendo la base delle Aig. Rouges (rari ometti), che abbiamo scalato integralmente tenendoci il più possibile sul filo di cresta. Il terreno non è dei migliori, ma facendo attenzione si riesce a non lapidarsi. Abbiamo deciso di bivaccare poco sotto la Pta Baretti, dove abbiamo trovato ottimi posti da bivacco molto ben riparati (neve disponibile per fare acqua, notte serena e poco fredda).
L’indomani abbiamo proseguito secondo itinerario, Punta Baretti 4006 mt, Monte Brouillard 4069 mt, Picco Luigi Amedeo 4460 mt. Su quest’ultimo abbiamo trovato le difficoltà maggiori: il primo tiro è verglassato, il secondo un po’ più facile ma sempre con verglass, sul terzo abbiamo percorso una variante su fessura a sx (un friend incastrato, 6a faticoso) poichè il tiro originale (che passa tutto a destra) era completamente impiastrato di ghiaccio . Soste su cordoni in posto (da valutare), o su friend…
Poi le difficoltà si abbattono ma bisogna sempre scalare, su terreno mai bello (ogni tanto cadono sassi dall’alto anche se non ci sono cordate…), con pochissimi segni di passaggio, pertanto occorre sempre valutare il passaggio (ed il terreno) migliore per non perdere tempo.
Alle 21 eravamo alla congiunzione con il percorso dell’Innominata, da cui finalmente si vede la vetta vicina! Confidando nelle buone previsioni per il martedì mattina, e vista la stanchezza, abbiamo fatto un secondo bivacco a circa 2 h dalla vetta, ma la nebbia è già salita nella notte e non ci ha permesso di vedere l’alba sulla cima del Monte Bianco, che abbiamo raggiunto nel più totale whiteout…. 🙁
Discesa senza problemi dalla normale francese (il canale sotto il Gouter ha scaricato ben 2 volte in poco più di un’ora!!! Terribile!).

Materiale usato in cordata da tre: 6 friend BD dal micro al n.1, due mezze corde da 30 mt, 4 rinvii, una sola picca, un buon equipaggiamento per bivaccare fuori (molto importante!) : sacco a pelo, materassino, fornello.
Inutili sono state le viti da ghiaccio, per ora.

Un viaggio pazzesco, da affrontare con almeno 2 giorni e mezzo di bello fisso; occorre preparazione fisica ma anche abitudine a scalare (anche su terreno orripilante) perchè come detto si arrampica sempre…fin dai prati si è aggrappati all’erba olina!
Noi eravamo in 3 e non è stata una scelta saggia perchè ci siamo ritrovati ad essere molto più lenti dei nostri due amici che, con circa 4 ore di vantaggio su di noi, sono riusciti a raggiungere la Vallot nel tardo pomeriggio. Consiglio vivamente cordata da 2 ben affiatata e abituata a muoversi bene in conserva corta.
Ringrazio la mia super socia Roberta con cui ci siamo divise il grosso della salita e i tiri più duri su roccia, e Marco che ha tenuto duro nonostante le difficoltà, e nonostante abbia dovuto sopportare due donne per quasi 3 giorni 😉

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