Bianco (Monte) Via Normale Italiana o Via Ratti dal Rifugio Gonella

Bianco (Monte) Via Normale Italiana o Via Ratti dal Rifugio Gonella
La gita
brusa
5 27/07/2013

Con Giorgio – Siamo partiti venerdì alle 13 dalla Val Veny. Lungo l’enorme morena abbiamo cercato di seguire i pochi bolli gialli per farci condurre al Gonnella. Alla fine, non trovandoli, abbiamo sfruttato le lingue di neve sulla sinistra (verso di marcia) per raggiungere il fondo del vallone. Per accedere al tratto attrezzato del sentiero che porta al Rif. Gonnellla, bisogna aggirare un paio di crepacci e risalire un breve pendio finale innevato. La neve era molto molle e, fortunatamente, i ramponi non sono serviti. Arriviamo al rifugio dopo 4 ore e l’accoglienza è ottima. Il rifugio è nuovo e bello e la cenetta (antipasto+primo+secondo+dolce+assaggio di una toma particolare) fa rimpiangere che sia un po’ “fuori-mano” per portarci la famiglia.
Sveglia a mezzanotte e partenza all’una. L’ambiente è magico ed una timida Luna ci regala scenari stupendi. Scarso rigelo. Il superamento di un paio di crepacci incomincia ad essere “laborioso”. Si passa sotto una zona di seracchi e sui resti di una valanga prima di un fare un traverso “psicologico” sopra una voragine. Peccato che non sia buio pesto (occhio che non vede, cuore che non duole e piede che non trema!!!). Arrivati al colle incomincia a soffiare un fastidioso vento freddo. La cresta che segue è SSSSPPPPPETTTTACOLARE sia perchè l’affrontiamo con le frontali, sia perchè ha una piccola sezione rocciosa da arrampicare, sia perchè ha un breve tratto nevoso molto aereo su entrambi i versanti e sia perchè ad un tratto arriva la nebbia ed il tutto diventa surreale.
Quando arriviamo alla Vallot albeggia (mi ripeto: uno Spetttacolo), il vento diventa sempre più fastidioso e freddo e una nuvolaglia ci obbliga ad una foto di vetta priva della coreografia che questa montagna sa regalare (la cima l’abbiamo raggiunta in 6 ore).
Scendiamo verso il nuovo rifugio Gouter. I consigli “tecnici” che ci da una “famosa guida” prima di attraversare il famigerato colatoio ci mettono in serio pericolo. Fortunatamente, riesco a “tirarmi fuori dalle grane” prima che una grossa/immensa/impressionante scarica esplodesse dentro il canale.
Arrivando al trenino, decidiamo di scendere fino a Saint Gervais (26 euro) dato che probabilmente la funivia che “depositava” su les Huches non funziona.
1 h di coda al Tunnel per rientrare in Italia.

Alcuni alpinisti, incontrati venerdì in discesa dal Gonnella, ci hanno detto d’aver perso la loro macchina fotografica sulla morena. Se qualcuno la ritrovasse, cortesemente, può lasciarla al rifugio o darne notizia su Gulliver?
Un grazie a nome loro.

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