Bianco (Monte) Via Normale Italiana o Via Ratti dal Rifugio Gonella

Bianco (Monte) Via Normale Italiana o Via Ratti dal Rifugio Gonella
La gita
stella-alpina
5 17/07/2005

Ascensione straordinaria, semplicemente …spaziale… Per me è stata la prima salita sulla vetta del monte Bianco, montagna “magica” per eccellenza… Confermo che la prima salita al monte Bianco è una emozione particolare, proprio indimenticabile, come in precedenza avevo letto e/o ascoltato in varie circostanze…. Confermo anche la descrizione precisa e accurata dell’itinerario di salita che si legge su questo sito e in questa pagina. Per la discesa, abbiamo scelto l’itinerario e traversata all’Aguille de Midi, attraverso il colle Maudit, completando e “arricchendo” il valore già notevole della salita. In questo modo, il percorso è davvero sempre vario, con una successione di spettacoli straordinari che si susseguono in modo avvincente e coinvolgente…. Sicuramente è l’itinerario più alto delle alpi…. Dopo questa salita e traversata, anche se sono consapevole che non esiste la montagna “più bella” in senso generale e assoluto, sono propenso a considerare questa ascensione e traversata come quella più bella e anche la più lunga…. Abbiamo trovato l’itinerario in buone condizioni,ben tracciato. L’itinerario è grandioso, straordinario e bellissimo, ma anche impegnativo…. Per alpinisti ben allenati, motivati e determinati…. Se si esclude il tratto del Dome del Guter e la zona circostante fino alla capanna Vallot, e il piatto colle de Midi in prossimita dell’Aguille de Midi (se si compie la traversata, nella parte in discesa), l’itinerario richiede attenzione continua… Condivido e mi piace molto l’espresione utilizzata per descrivere l’affilata cresta del Bionassay che si legge proprio su questa pagina con la descrizione generale della salita: “é molto suggestiva e richiede sicurezza di piede e fiducia nei ramponi”…. Ma vale anche per la cresta finale del Boses e per altri tratti… In discesa un tratto del ripido pendio de la Cote (un centinaio di metri intorno ai 35°) che precede il colle della Brenva era con ghiaccio vivo. Discesa dei primi 60 metri dal col Maudit (attrezzato con una corda fissa), con una doppia da 60 metri, e quindi altro “ingrediente” particolare e “prelibato”…. Personalmente non avevo ancora mai fatto una doppia (da 60 m) a 4354 metri di quota…
…Ora approfittando dell’accoglienza e disponibilità di questo sito (che apprezzo molto), descrivo la mia salita e traversata personale… Con il mio compagno Stefano A., siamo saliti sabato al rifugio Gonella, con un cielo inizialmente soleggiato e poi nuvoloso, confidando nelle previsioni meteo (meteo france) che sul monta Bianco prevedevano un sabato instabile con una successiva domenica completamente serena…Previsioni giuste e quindi complimenti ai metereologi… Abbiamo trovato il piccolo rifugio (un pò spartano) al completo, ma anche in questa circostanza (sempre più rara, purtroppo) l’accoglienza del custode (e collaboratori) è stata cordiale e premurosa…. Sveglia a mezzanotte e partenza all’una con il cielo che nel frattempo si è rassenerato… Al Piton des Italianes l’ultima nuvola rimasta poi dissoltasi, e successivamente cielo sereno, limpido, terso, cosmico…. Nella parte alta dal Dome de Gutier circa, temperatura bassa e fredda…. Personalmente avevo addosso tutto: maglia leggera + pile pesante + giacca avento, con n°2 cuffie in testa che ho mantenuto fino a ben sotto il Mont Blanc de Tacul, senza “patire il caldo”… In discesa, dalla vetta fino al colle della Brenva, vento sostenuto, con il conseguente trasporto di neve e aghi di ghiaccio che sferzavano e attraversavano anche “i pantalini” (da alpinismo)…, ma il monte Bianco è il monta Bianco…. In questa circastanza, mi piace salutare ancora i compagni incontrati al rifugio Gonella, con i quali abbiamo condiviso questa ascensione e traversata in discesa all’Aguille de Midi decisa proprio insieme. I due giovani torinesi, molto bravi e preparati anche tecnicamente. Complimenti (sinceri) anche a Lucia (potrei però sbagliare il nome della ragazza), e grazie per avermi/ci “confezionato” la doppia (con due corde) da 60 metri… E i tre amici di Sondrio (che avevano l’altra corda da 60 metri), molto bravi anche loro e affiatati: proprio tre “amiconi”… Personalmente ho apprezzato il loro affiatamento: è una situazione e/o condizione che facilita e agevola anche la pratica della montagna, visto che è molto importante (oltre che bello) muoversi anche in montagna con compagni/amici affiatati… Con loro ho condiviso anche il breve sonno (20 minuti circa) alla capanna Vallot: nei pressi di questa capanna di siamo accorti che “domivamo in piedi, camminando”….. Questa pausa, è stata “rigenerante”, e ci ha permesso di proseguire senza alcun problema… Un ringraziamento particolare al mio compagno di cordata Stefano A., mio cugino (cuginetto) di anni 20, un alpinista già completo e soprattutto molto forte… Sono contento di aver condiviso con lui questa salita e traversata “magica”… Per me è stata una soddisazione particolare: non avrei proprio saputo e/o potuto scegliere e/o trovare un compagno migliore…. Infine una dedica particolare…. La salita al monte Bianco dal Gonella è denominata anche via Ratti o “via del papa”…. e questa mia bellissima e indimenticabile salita, la voglio dedicare proprio al papa: il “santo padre” Benedetto XVI…. Chissà se ci ha visto salire e/o in vetta…. Forse sì…. Oggi, durante il suo soggiorno estivo in Val d’Aosta. immagino che uno sguardo al Monte Bianco l’abbia dato…. Dalla vetta, ammirando il bellissimo panorama delle vallate sosttostanti, ho cercato di individuare (proprio per questa ragione) anche quella di Rheemes e mi è sembrato di “sentire la sua benedizione”…., ricambiata da una piccola, spontanea e sincera preghiera, come ha chiesto ai fedeli…..

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