Bianco (Monte) Via Normale dal Refuge du Gouter

Bianco (Monte) Via Normale dal Refuge du Gouter
La gita
mario-mont
4 21/07/1995

Salita sociale del CAI Pianezza, con me (incosciente) come capogita. A quei tempi la prenotazione avveniva per telefono (quando riuscivi a sapere il numero di telefono invernale e quando il gestore aveva voglia di rispondere) o per lettera. Ricordo che prenotai a novembre per il luglio successivo.

Ed eccoci. Siamo in 15. Sforiamo subito gli orari previsti aspettando uno e l’altro come in tutte le sociali che si rispettino. Siamo al trenino alle 10 e riusciamo a salirvi solo alle 11. La salita è lunga e stressante; arriviamo al capolinea a mezzogiorno e partiamo subito, non tutti perchè alcuni prenderanno la corsa successiva. All’una ci fermiamo per pranzo e poi via sulla bella mulattiera e poi sul nevaio sopra il Tete Rousse. Arriviamo tranquilli al famoso Grand Couloir; Franco mi fa notare che su una roccia c’è una bella macchia di sangue. Cominciamo bene! Attraversiamo uno per volta di gran carriera, compatibilmente al buco che c’è in mezzo.
Poi cominciamo ad arrampicare sulle roccette con il rifugio sopra la testa. E’ solo lì, ci diciamo ogni tanto. Ma è sempre lì e sembra non avvicinarsi mai. Le forze e la voglia calano, meno che a Franco a cui dico di precederci e prendere i posti. Parte e ci darà una buona mezz’ora.
Comunque arriviamo. Il Gouter è meno brutto del previsto , specie la parte nuova dove troviamo posto. Mi butto subito sulla branda, e mi riposo un’oretta. Poi mi unisco agli altri in attesa della cena in mezzo a un via vai di gente di tutte le nazionalità. Cena al secondo turno con “specialità” francesi.
Poi a nanna subito (alle 20,30). Riusciamo anche a dormire un po’, svegliati però a mezzanotte da due che vanno a fare chissà quale via e preparano lo zaino per una buona mezz’ora.
Poi ri-sveglia alle due, colazione e via! Raduno difficoltosamente la mia banda, e partiamo alla luce delle frontali. Una lunga serie di lumini è davanti e dietro di noi. Il passo è lento. Arriviamo in vista della Vallot alle prime luci dell’alba, che non appare bella, con nubi alte.
La fila si è sgranata. Anche il nostro gruppo è disteso e confuso con gli altri. Impossibile mantenerci uniti. Breve riposo alla Vallot, poi riprendiamo piano sulla cresta delle Bosses, parecchio ripida e a tratti affilata. Ci leghiamo io e Giovanni. Un po’ più in su un attimo di panico : non riesco a chiudere la lampo della giacca a vento; a queste quote una scemenza del genere può compromettere tutto. Finalmente riesco a far funzionare il maledetto marchingegno. Ripartiamo; trovo sempre più duro proseguire, anche perchè sta calando la nebbia e mi manca lo stimolo della punta. Propongo di rinunciare, ma Giovanni fortunatamente mi dà del matto e mi tira avanti. Ormai faccio dieci passi e una fermata, ma supero un po’ la crisi e proseguo. E ad un certo punto la cresta si appiattisce e siamo in vetta! Quasi non ci credo.
Troviamo Franco e la sua cordata che ci ha preceduti. Degli altri nessuna traccia. Non fa freddo e ci possiamo fermare per le foto, anche se non vi è molto da vedere. Dopo mezz’ora arrivano gli altri, imbottigliati in mezzo alla lunga fila.
Facciamo la foto di gruppo e al panorama, dato che si schiarisce un pochettino; poi iniziamo a scendere con prudenza sulla stretta cresta. Arriviamo comunque bene alla Vallot, se si eccettua un paio di francesi cafoni che avevano fretta e quasi ci buttavano giù per passare. Un rapido e gelido pasto alla Capanna e poi via.
Raggiungiamo il Gouter, ci fermiamo una mezz’oretta e poi iniziamo l’interminabile discesa su roccette. Riattraversiamo indenni il canalino, sempre di corsa e ci avviamo per il Rifugio Tete Rousse. Di lì scendiamo direttamente per il ghiacciaio. In qualche modo arriviamo al capolinea del tramway. Il desiderio generale in quel momento sarebbe di sbattere giù zaino e scarponi in un burrone e non vederli mai più.
Scendiamo e ci accoglie a Lafayette un caldo torrido che è l’ultimo colpo alle ultimissime energie.
Però…. Monte Bianco conquistato al primo tentativo, 15 partiti e 15 arrivati in vetta. Non è poco !

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