Bianco (Monte) Sperone della Tournette

Bianco (Monte) Sperone della Tournette
La gita
sarina
5 14/08/2021
Accesso stradale
Val Veny - La Visaille (sbarra)

Consigliata per chi vuole salire sul Bianco per una via “alternativa” (poco o nulla frequentata) senza ausili vari se non le proprie gambe.

1° GIORNO (La Visaille – Morena del Miage – biv. Sella 1800+):
Essendo in stagione inoltrata, il canale a Y che sarebbe la via di accesso più “agevole” al biv. Sella non era più praticabile. Quindi abbiamo raggiunto il bivacco tramite l’accesso classico dal ghiacciaio del Monte Bianco:
Si risale per un centinaio di metri il pendio di neve e sfasciumi fino a incontrare degli spit sulla placconata di roccia sulla sx. Gli spit portano fino a dei prati verticali e sdrucciolevoli, che si percorrono a intuito (in questo punto abbiamo perso la linea di spit, ma probabilmente proseguivano). Siamo sbucati sul filo di cresta, e abbiamo proseguito a intuito non allontanandoci troppo dal filo, su terreno che si fa sempre più sfasciumoso man mano che si prosegue. Dopo parecchio ravanage ci siamo ricongiunti alla traccia (ometti e spit): gli spit permettono di superare tratti di arrampicata (III max) su roccia pessima, fino ad arrivare a ridosso del bivacco (non visibile fino all’ultimo).
L’avvicinamento al Sella è probabilmente stato più impegnativo della via stessa, anche se il lusso e il comfort del bivacco ripaga lo sforzo: messo a nuovo di recente, piumini nuovi e morbidi, luce elettrica, pannello solare e usb per ricaricare i cellulari, taniche e bottiglie per fare acqua.

2° GIORNO: riposo – ce lo siamo concessi per acclimatarci e riprenderci dal notevole dislivello fatto il giorno precedente.

3° GIORNO (biv. Sella – cima Monte Bianco – rif. Gonella 1400+ 1700-): sveglia ore 00:00, partenza ore 00:30 – al buio il percorso per attaccare lo sperone non è immediato da individuare (traccia non presente) ma non ci sono passaggi obbligati: una volta individuato lo sperone, si supera la terminale e lo si tiene a sx; si sale il pendio di neve che lo costeggia, e in base alle preferenze e alle condizioni (ghiaccio o no) si può decidere se attaccare le rocce dello sperone tra 3900 e 4100 circa. Una volta attaccato lo sperone, lo si segue tramite passaggi quasi mai obbligati (generalmente stare sulla dx) poco esposti. Noi abbiamo trovato un buon innevamento e abbiamo percorso la via per un buon 70% su pendii di neve. L’arrampicata vera e propria si riduce a pochi passaggi su roccia non sempre di buona qualità, ma mai difficili. La via, pur non presentando alcuna attrezzatura in loco, rimane comunque sempre abbastanza intuitiva.
Si sbuca su una spalla nevosa superando una piccola cornice, e da questo punto si vede già chiaramente la cresta dei Bosses e gli alpinisti che la percorrono in salita e in discesa. Da qui, superare ultimo tratto interamente di roccia (graffi di ramponi) fino a sbucare sulla via normale. Da qui, in 20 min. si è in vetta. Noi siamo giunti in vetta ore 09:40. Alle ore 14:00 eravamo al rif. Gonella dove abbiamo pernottato per spezzare la lunga discesa lungo la morena del Miage.

Grazie ad Albi che mi accompagna in queste vie d’eccezione, e ai due fantastici ragazzi Giulia e Andrea incontrati per caso al bivacco che ci hanno fatto una gran compagnia e aiutati in questo lungo viaggio.

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