Bianco (Monte) Pilone Centrale Freney – Via classica

Bianco (Monte) Pilone Centrale Freney – Via classica
La gita
alberto94
5 09/08/2020

partiti sabato alle 2 dal Monzino , 5 ore per il colle Eccles, siamo passati dal canale in neve, non è più in condizioni facilissime come un mese fa ma si passa ancora, bruttino per ghiaccio affiorante il traverso dai bivacchi a sotto il canale, in compenso non abbiamo nemmeno fatto la doppia, i giri a vuoto qualcosa servono :). accesso ai bivacchi ancora ottimo, a parte la solita rogna delle roccette finali.
Dal colle Eccles possibile prima doppia appena sotto il colle oppure proseguire 15 metri in cresta nevosa e reperire sosta su cordino blu 7 metri sotto la cresta in un diedro. 2 doppie, 20 metri di sfasciumi e ultima doppia lunga per scendere sul ghiacciaio e velocizzare i primi metri ripidi ed esposti.
Ghiacciaio attraversato comodamente in basso poi faticosa risalita del pendio fino all’attacco, probabilmente sbagliato ma le possibilità che conducono alla cengia di attacco vera e propria sono probabilmente molteplici e tra sassi volanti e caldo crescente non siamo stati troppo a tergiversare.
sulla prima parte della via poco da aggiungere, pulita il giusto a mio parere, la via si trova bene seguendo i punti di debolezza, ostico il diedro con strapiombo anche perchè in ombra, ben chiodato comunque. 2 tiri dopo la via piega decisamente a destra ma a detta del socio presentava una sezione molto sporca di neve e ghiaccio per cui abbiamo salito direttamente una lama molto atletica e poco proteggibile (v+/VI?) .
crestina che porta alla chandelle corta e ben tracciata, si fa in scarpette comodamente, in compenso finita la neve ci sono 10 metri di cresta placcosa protetti solo da una sosta iniziale.
Bivaccato sul terrazzino del primo tiro della chandelle, si sta seduti comodi in 2 o 3 , ma pur sempre seduti, ci è sembrato il posto migliore .
ripartenza comoda al sole e con la roccia calda, 3 tiri di artificiale ben chiodati ma comunque faticosi, abbiamo optato per recuperare uno zaino perchè il primo scalasse scarico, ma probabilmente non è la soluzione più veloce.
Altri 3 tiri ben scalabili ma comunque impegnativi conducono in cima alla chandelle, una doppia porta all’intaglio , un postaccio , bivaccarci non lo auguro, anche se dopo è ancora lunga.
Misto fino in cresta con neve tracciata e facili roccette, poi traversata al Monte Bianco di Curmayeur e al Bianco su antipatici pendii di ghiaccio con sopra pochi cm di granita… vetta del bianco tutta per noi e discesa alla Vallot su traccia spaziale. Siamo scesi la mattina seguente dal Gouter e dal canale sottostante, abbiamo assistito ad una scarica nel canale parallelo, mentre quello da attraversare è stato momentaneamente tranquillo, sebbene già alle 7 del mattino l’elicottero avesse già fatto 2 recuperi di persone ferite da sassi… veramente un postaccio, si attraversa in 2 minuti ma ci vuole solo fortuna purtroppo.
da qui è un sentiero fino al trenino , scendere alla fermata “bellevue ” per prendere la funivia che scende a Les Huches .

Gran viaggio sognato e temuto da tempo, realizzato nel migliore dei modi, ce la siamo proprio goduta e presa comoda grazie al tempo super stabile, personalmente sono rimasto colpito dalla relativa tranquillità in cui si trova il pilone rispetto al porcaio di scariche di sassi dalle pareti laterali e di ghiaccio dalla seraccata del Freney, molto più angosciante invece la funestata traversata del couloir du Guter.
Grazie Ad Omar per aver raccolto al volo il mio invito, grande intesa per tutta la salita, S’è fatto il pilone !!!
Grazie ad Andrea per il generoso passaggio da Les Huches fino in val Veny, ci ha risparmiato una mezza giornata di mezzi pubblici.

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