Bianco (Monte) Pilone Centrale Freney – Via classica

Bianco (Monte) Pilone Centrale Freney – Via classica
La gita
pagno
3 28/08/2008

Noi ci siamo trovati bene a spezzare la salita al bivacco con una notte al Monzino, si sta benissimo e si mangia bene, ci si acclimata, si arriva presto al bivacco e si guadagnano i posti letto (oltre 6 persone è un delirio!). Tanta neve, buonissimo l’accesso al bivacco, bivacco una merda, non attaccatevi alle fettucce che ci sono attaccate se volete farla ma studiatevi un altro sistema di auto assicurazione (ho saputo purtroppo che una guida è appena morta così…). Dal bivacco siamo saliti al secondo bivacco più alto e poi passati a SX per traverso su neve e ghiaccio e poi couloir per guadagnare il Col Eccles. Nando dice di no ma secondo me abbiamo guadagnato un sacco piuttosto che sul misto del Pic Eccles. La discesa in doppia nel canale (abbandonato cordone). Dopo due doppie si va in traverso in conserva (sull’orlo del baratro…) sul plateau sup. del Freney, l’abbiamo attraversato tutto e poi ci siamo spostati a SX, terminale buona. La neve però ci ha rallentato nell’ascesa alla Chandelle obbligandoci a cambiare scarpette con scarponi e ramponi. Quasi due terzi della salita fatta con gli scarponi, abbiamo trovato placche bagnate e ghiacciate, una crestina di neve fatta con le scarpette a cavalcioni (vedi foto). Appena è andato via il sole la temperatura è cominciata a scendere parecchio e in vetta alla cresta del Brouillard l’acqua della borraccia era già un blocco di ghiaccio. Siamo arrivati in vetta alla Chandelle verso le nove con le ultime luci, la doppia fatta con la frontale, in vetta al Bianco alle 01.15 e al Gouter all 3.00 dopo 24h di pedalata (bella traccia, neve invernale nessun crepaccio). Sono stato decine di volte nel massiccio ma mai in vetta. Arrivarci dal versante più difficile è stata un’emozione, le luci di Chamonix, le stelle, il freddo, il vento pungente, un sogno realizzato ed andato a buon fine. Il mattino dopo a mezzogiorno eravamo a Les Houches (calcolare 2 ore dal rifugio per scendere al treno del Nid d’Aigle). Ci spiace tantissimo per Matteo, Luca e Luca che abbiamo fatto ritardare di una mezz’ora sulla Chandelle che è costata loro un bivacco credo poco felice. Purtroppo non potevamo farci niente, la sorte è toccata a loro ed essendo loro alpinisti di grande calibro visto le salite che hanno raccontato, conoscono le regole della montagna. Ci spiace anche tanto per le vittime del Tacul il giorno in cui noi salivamo al Monzino, il destino ha toccato i frequentatori della “normale”, non c’è bisogno di andare sul Pilone per ammazzarsi, basta meno ma tant’è. La montagna ha regole imprescindibili e dobbiamo accettarle e rispettarle.

Ringrazio oltre che la compagnia dei tre torinesi al bivacco che spero di rivedere e magari con cui condividere altre avventure, anche Tambo e soprattutto Nando che ha cercato di sopraffare la mia indecisione in questa salita per la quale non ero ancora sicuro di poter fare. Ringrazio anche Anna che in Val Veni ci ha preparato un pranzetto degno della conquista, Armando Channoine che ci ha trattato benissimo al rifugio Monzino e binocolato e tenuto sotto controllo.Ringrazio anche Enrico e Alessandro per le scarpe (SALEWA) che mi hanno fatto con le quali non avrei mai immaginato di fare il Pilone, di arrampicare su ghiaccio fino a 60°, scalare su roccia fino al V+ e correre a prendere il primo trenino in partenza per valle senza il minimo problema.

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