Bianca (Rocca) Canalone NE

Da quando oltre la borgata di Cialves, si vengono a smarrire del tutto le traccie, accedere al canale diventa un rebus. Un susseguirsi continuo di costole e canalini (per fortuna gia’ tutti scaricati), su terreno costantemente ripido. Ad oggi ancora abbondantemente innevato di neve cedevole con frequenti perdite di dislivello attraversato tutto ramponi ai piedi (ogni passo poteva essere quello buono a ruzzolare a valle se avessi desistito a calzarli). E quando finalmente al termine di mille peripezie accedo al canale, questo mi si presenta a dir poco scoraggiante, no tanto per la difficolta’ in se, quanto per il suo sviluppo, somigliante piu’ a un vallone che a un canale vero e proprio. Fortunatamente un buon rigelo mi ha permesso se non altro di salirlo abbastanza agevolmente. Nonostante cio’ giunto al colletto la fatica si e’ fatta sentire e come. Non fosse per le tre ore spese solo per arrivare all’attacco, e le altrettante occorse a risalire il canale (un budello dallo sviluppo di quasi un km.. ma non e’ tanto questo..quanto il fatto di portarsi appresso gli sci e vederseli un passo si uno no, incastrati tra i rami ad aggiungere lavoro e fatica in piu’ del dovuto. Sci rimasti per tutto l’intero corso della gita sempre in spalla…figuriamoci..neanche lungo tutto il corso della discesa effettuata per la costa Gavalupo a ripiombare giu’ dritto fino a Grangette, mi sono osato a metterli ai piedi. Prima di tutto per la natura del terreno per niente adatto all’utilizzo di questo mezzo, e in piu’ per la pessima qualita’ della neve, compattissima sul lato ovest, marcia e sfondosa su quello est di discesa. Neanche da prendere minimamente in considerazione, l’idea di scendere il canale in sci, anche se ho letto che gia’ e’ stato fatto, impensabile oggi con fondo duro dall’inizio alla fine, tale da non garantire la benche’ minima presa per le lamine con in piu’ l’aggravante di dover rivivere l’incubo dell’andata.

Anni fa’ gia’ venni in questi luoghi, in occasione della salita di una cascata di ghiaccio, solo che non me li ricordavo cosi impervi, in altre parole ravanosi all’inverosimile.