![alba: da sinistra Nana, Trecarè, petit e gran Tournalin](https://www.gulliver.it/hub/wp-content/uploads/2018/09/27/bettaforca-monte-da-saint-jacques_2156.jpg)
![salendo compare la cima a sinistra, più a destra il colletto tra le due punte](https://www.gulliver.it/hub/wp-content/uploads/2018/09/27/bettaforca-monte-da-saint-jacques_1b1d.jpg)
![a 2700 laghetto prosciugato](https://www.gulliver.it/hub/wp-content/uploads/2018/09/27/bettaforca-monte-da-saint-jacques_b221.jpg)
![arrivo al colletto tra le due cime con vista sul Rosa](https://www.gulliver.it/hub/wp-content/uploads/2018/09/27/bettaforca-monte-da-saint-jacques_b227.jpg)
- Accesso stradale
- buon parcheggio a la Crocetta
Novemilasettecentoquarantasette piedi. Impossibile resistere al richiamo di una splendida giornata di inizio autunno….Mezzora con la frontale sulla sterrata percorsa da auto e furgoni, poi completa solitudine per il resto della gita.
Dopo Contenery si segue il marcatissimo sentiero 10 fino in corrispondenza dell’attraversamento di un ruscello a circa 2500 metri, all’inizio della grande pietraia di grossi massi: qui occorre tagliare a sinistra tra le rocce e puntare ad un ripido canale erboso percorso da un rio, che si risale con fatica per un centinaio di metri, sbarcando su terreno prativo ampio e dolce, segnato da molti ometti fino in cima.
Avendo io proseguito invece sino a 2600 (erroneamente) mi sono infilato in un ravanage d’alta quota, perdendo circa un’ora per poi ridiscendere. Panorama fantastico sul Rosa, ma solo dalla punta, numerosi camosci e una lepre.
Tre ore e mezzo (più una di ravanage) per salire, due e mezzo per scendere.
Con la preziosa compagnia del mio walkman….