- Accesso stradale
- Scialpinisti tollerati fino alla fine della strada
- Osservazioni
- Nessuno
- Quota neve m
- 2400
Partenza ore 6:40, temperatura +6, destinazione Denti del Collerin.
Risaliamo, sci in spalla, il rifugio Averole ed oltre fino al primo nevaio verso i 2.400 mt. La neve è dura, molto irregolare e “bugnosa”, pazienza, in alto sarà meglio. Utili i rampant da subito, danno più sicurezza. Risaliamo il ghiacciaio d’Entre Deux Risses, i pendii si fanno sempre più regolari, lisci e vellutati. Tutto il percorso è in ombra della Bessanese, poco male, la neve terrà di più. Il sole rifà capolino al Colle della Bessanese. Di fronte a noi i Denti del Collerin, deviamo qualche decina di metri a sinistra per portarci alla base del ripido pendio che, prima diretto, poi in diagonale, porta alla vetta.
Impressionante la “prua” della Bessanese di fianco a noi ed il “baratro” verso il sottostante versante italiano, il Pian Gias e la Ciamarella, veramente superba da qusto punto di osservazione. Verso nord l’Albaron, bello, imponente, tentato e non riuscito 4 anni fa insieme ad Emilio.
Alle 10:30 iniziamo la straordinaria discesa su un “tappeto” bianco rinvenuto al punto giusto, poi verso i 2.600 mt il manto nevoso si fa più irregolere, ma la neve è morbida, mai sfondosa, così senza problemi riguadagniamo la via del rifugio Averole.
Incontrato scialpinisti sia verso l’Arnas sia verso la Punta Maria, entrambe in buone condizioni, anche nel ripido canale iniziale.