Bella via su roccia perlo più ottima, chiodatura non ravvicinata, utili ma non strettamente necessari friends piccoli e medi. La prima lunghezza è la più difficile dell’itinerarario con pochi singoli passi difficili ma grande continuità, L2 oppone un passo di 6a tra la sosta e il primo spit, il resto diminuisce gradatamente di difficoltà man mano che ci si avvicina alla sosta (da 5c a 5a, chiodatura lunga), L3 facile e ora con un po di neve (e un camoscio morto poco prima della sosta). L4 ed L5 molto simili nella difficoltà su placchette e muretti non continui e a parer mio non più difficili di un paio di passi di 6a/6a+, L6 ed L7 da evitare. La via è completa anche arrivando a finirla alla S5. Per le doppie se si hanno corde da 60 m occorre: la prima dalla S7 alla S5, la seconda da S5 a S3 (lasciato un maillon per la calata su sosta collegata con un kevlar), da S3 a S2 (calata abbattuta da ca 40 m) e infine da S2 dritti fino alla base della parete (60 m giusti!). Attenzione alle pietre soprattutto in questi giorni con neve sulla sommità e la cengia centrale (Don Frank a destra è un po più innevata). Un salutone (con bacio!) alla mia compagna Viviana. Giornata solare ma fredda (in questa stagione sole sulla via fino a ca le 14.30), molta neve in alto e vallone solitario. Ottima merenda da Bartolo!