Bernina (Piz) Via Normale italiana dalla Diga di Campo Moro

Bernina (Piz) Via Normale italiana dalla Diga di Campo Moro
La gita
damidrums
4 31/07/2023
Accesso stradale
Parcheggio presso la diga di Campo Moro, comune di Lanzada (SO).
Traccia GPX

1° giorno, domenica 30 luglio: dalla Diga di Campo Moro al Rifugio Marco e Rosa.
Partiti dalla diga alle 9 del mattino. Arrivati al rifugio Marco e Rosa alle ore 16:50. Fino al ghiacciaio di Scerscen non aggiungo nulla a quanto si trova nelle innumerevoli relazioni.
Il canale di Cresta Guzza è assolutamente infattibile a qualsiasi ora a questo punto della stagione, la vecchia ferrata impraticabile perché troppo staccata dalla terminale. Utilizzare, come raccomandato sia dai ragazzi del rifugio Marinelli Bombardieri sia dal gestore del rifugio Marco e Rosa, la nuova ferrata. Questa si attacca alla sinistra dello sperone roccioso su cui sorge il Marco e Rosa. Per arrivare all’attacco, date le condizioni del ghiacciaio, stare bassi e centrali nella vallata per poi risalire decisamente ed effettuare un traverso verso destra (tracce visibili, prestare attenzione perché la zona è piuttosto crepacciata, specialmente per chi la percorre come noi nelle ore pomeridiane). La ferrata è davvero in ottime condizioni, mai difficile e con catene sempre presenti. In circa 50 minuti dall’attacco si arriva proprio sotto il rifugio. Il dislivello complessivo dalla diga al rifugio è di 1900 m.

2° giorno, lunedì 31 luglio: dal rifugio Marco e Rosa alla vetta del Piz Bernina e ritorno alla diga di Campo Moro
Colazione disponibile dalle ore 5:00, partenza ore 5:45. Dopo aver risalito il pendio iniziale dal rifugio fino all’attacco della via, abbiamo tolto i ramponi e non li abbiamo più rimessi. Non siamo stati lenti ma abbiamo voluto essere in sicurezza nella salita (come si dovrebbe fare per evitare inutili incidenti). I tiri di corda sono stati almeno 6, tutti piuttosto corti (20 – 30m). Utile qualche friend e qualche cordino / fettuccia per dare un minimo di sicurezza, su una crestina abbiamo messo anche un chiodo da ghiaccio. Cresta dalla punta Perrucchetti alla cima completamente secca. In vetta alle ore 9:45. Rientro per la via di salita con 3 doppie, di cui l’ultima di circa 40m) per riportarsi direttamente sul ghiacciaio, dove ci rimettiamo i ramponi. Noi avevamo una mezza da 60m, in occasione dell’ultima calata ci siamo uniti con altri ragazzi che ne avevano una da 50m, in questo modo abbiamo evitato di farne una quarta velocizzando le operazioni. Al rifugio alle ore 13:30.
Ore 14:00 ripartenza per affrontare la discesa alla volta della diga, sempre per la nuova ferrata e la via percorsa all’andata. Arrivo all’auto alle 19:40.

Salita di grande prestigio e grande impegno fisico in ambiente severo e selvaggio. Evitare il fine settimana per l’affollamento, la domenica durante la salita al rifugio abbiamo incontrato alpinisti che hanno atteso anche 2 ore per la discesa in doppia o che hanno dovuto rinunciare per l’ora ormai tarda, con numerose perdite di tempo dovute al traffico di cordate (solo dal rifugio Marinelli domenica mattina direzione Bernina sono partite 30 persone). A mio parere nelle relazioni viene poco evidenziata la presenza della ferrata nuova, che invece al momento è l’unica via sicura di accesso al rifugio Marco e Rosa dal versante italiano. Solitamente si trovano anche poche informazioni sul numero dei tiri alla cima che certamente non sono obbligatori ma che a mio avviso per alpinisti “normali” dovrebbero essere almeno 5-6, così come 3-4 le doppie dalla cima al nevaio. Il rientro alla diga è infinito, anche per la presenza di numerosi saliscendi che al ritorno si fanno sentire.
Rifugio Marco e Rosa accogliente e pulito. Un abbraccio ai miei due compagni di cordata che mi hanno permesso di realizzare un sogno nel cassetto. Con Massimo e Marco.

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