- Accesso stradale
- nessun problema
Torno su questa cima a distanza di tre anni , spinto dal masochismo (è un viaggio spirituale condito di fatica , sofferenza e pericoli) e dall’auspicio di trovare una giornata migliore della volta precedente.
In pochi sfruttano questo percorso troppo lungo e dal difficile accesso che peggiora di anno in anno. Vergognose a dir poco le condizioni del tratto attrezzato per accedere al Marco e Rosa , che attualmente è una difficoltà aggiunta della gita.
Ultimo tratto del pendio che da accesso alla cresta su neve marmorea/ ghiaccio che ti fa subito sudare freddo.
Ottimo il percorso di cresta con protezioni in loco dove servono che questa volta percorso da primo è stato più di soddisfazione.
Noi avevamo una corda da sessanta che ci ha permesso di fare un unica calata sia sulla paretina in cresta che nel tratto di scale della ferrata , quindi di passare via veloci.
Nel ghiacciaio sottostante la ferrata si è obbligati al passaggio di un esile ponte di neve sulla terminale che se questo non bastasse è pure sotto tiro dall’alto ( arrivano sassi grossi come palloni da calcio impercettibili all’udito che ruzzolano dal pendio nevoso), quindi passare decisi ma guardarsi le spalle.
Ottimo trattamento al Marco e Rosa.
Con la bravissima Tiziana