Bernina (Piz) Via Normale italiana dalla Diga di Campo Moro

Gita completa sotto tutti gli aspetti…
gia’ lunga arrivare al Rif Marinelli, dove, oltre il Rif Carate, il lungo traverso per arrivare nel falsopiano al di sotto del Marinelli, e’ in continua discesa (quindi non piacevole al ritorno !)…
dopo il passo Marinelli discesa su sfasciumi per mettere piede sul ghiacciaio.. qua meglio tenersi bassi, e per un tratto non perdere ne guadagnare quota (se ci si tiene alti ci si trova tra crepacci non proprio grossi ma alcuni con difficolta’ per passarli)…arrivati ad una morena si scende di poco e da li si comincia ora a salire in modo piu’ deciso sul ghiacciaio verso il ripido pendio che porta verso la ferrata… primo tratto fare attenzione a dei crepi che si stanno aprendo… piu’ sopra si passa vicino ad aperture molto grosse… una e’ da passare, per ora il ponte e’ ancora agevole ma da fare con le dovute attenzioni visto che sia all’andata, sia al ritorno, l’orario di percorrenza e’ abbastanza tardivo !!
passato questo si ha un tratto un po’ ghiacciato…
pendio per accedere al Marco e Rosa non proprio in buone condizioni…quindi rimane da fare la ferrata… l’abbiamo salita rimanendo legati, come la cordata che ci precedeva…non essendo abituata a fare ferrate, (ma vedo altre relazioni concordi al mio parere) direi che l’ho trovata parecchio faticosa.. innanzitutto non e’ in buone condizioni… una scala non e’ fissata bene, se non con della corda a quella seguente, e quindi e’ penzoloni… per il resto… due pedanine si muovono… il tutto e’ messo a distanza il che, sopratutto in discesa, si fa fatica a raggiungere il passo successivo..delle aste in acciaio, dove sono attaccate le catene, sono piegate ed altre si muovono… le catene direi che sono invece a posto… ferrata faticosa, e con dei tratti molto esposti…il primo tratto, con le scale, come penso faranno tutti, al ritorno lo abbiamo sceso un una doppia…
buona accoglienza al Marco e Rosa…gestori disponibili… la colazione non c’e la possibilita’ di averla prima delle 5, ma comunque e’ stato meglio che schiarisse poco dopo la partenza…
ghiacciaio ormai secchino…non ci sono grosse aperture, ma il pendio ripido per arrivare all’attacco delle rocce lo abbiamo trovato ghiacciato…decisamente non piacevole… direi che e’ meglio prendere la morena di sfasciumi sulla dx..cosa che abbiamo fatto al ritorno…
primo tratto di arrampicata nel caminetto con passaggino gia’ di forza..poi si sbuca in cresta… bellissimi passaggi su buona roccia… tanti appigli e molti punti di sosta per fare sicura e per le calate fino alla vetta Italiana…da quest’ultima, per raggiungere la vetta del Bernina, la cresta si fa piu’ sporca.. non ci sono piu’ spit ne altro..roccia nel complesso buona e passaggi non sempre obbligati… in vetta vecchie bandierine e libro…
in discesa disarrampicato fino al primo tratto verticale..prima doppia..che deposita ad un intaglio dal quale si puo’ fare nuovamente una doppia in una canalino di sfaciumi e poi cengione, senza ripercorrere il filo di cresta ed evitando quindi il primo tratto fatto in salita…
bella cresta…sempre esposta..
noi siamo scesi nel canalino di sfasciumi..poi per cenge e roccette abbiamo recuperato la parte terminale di ghiacciaio e con breve traverso raggiunta la morena instabile che fa evitare la parte piu’ ripida del ghiacciaio…via veloci poi al Marco e Rosa..
discesa stancante della farrata… e qui c’e da segnalare che, nel passaggio del ponte per scedere nella parte bassa del ghiacciaio, a momenti veniamo falciati da una grossa pietra che a grande velocita’ e’ arrivata dall’alto… fare veramente molta attenzione, anche perche’ e’ un tratto dove non si puo’ correre per scendere..occhi aperti !!!
arrivati al Marinelli esausti…e all’auto che non avevamo piu’ energie !!!!

Gita grandiosa nel complesso… ambiente… arrampicata…sviluppo eterno…tanta fatica..condivisa logicamente con il sempre bravo Andrea