Partiti io e il socio Michele alla volta della Val Malenco. Ci aspettava la salita a questo gigante solitario, avvenuta lungo la via normale da sud. Trovato posto al Marinelli Bombardieri, il Marco e Rosa era pieno. L’indomani con passo lento abbiamo avvicinato il gh.di Scersen, sfiorato il Marco e Rosa (con le luci gia’ accese per la colazione). Eterno il superamento del canalone che conduce alla cresta aguzza, pero’ con tracce gia’ fatte da chi ci ha preceduto. La cresta finale mista a roccette in piu’punti e’ molto affilata oltre che ripida, non ha concesso molto spazio per distrazioni. Il finale prima della vetta implicava camminare immaginando di essere come sul filo di un rasoio, talmente la cresta era affilata. Scontato il panorama dalla vetta, grazie al bel tempo. Ogni passo lungo la via del ritorno su quell’esile crestina, fungeva da salvacondotto per la vita.