Bernina (Piz) Biancograt

Bernina (Piz) Biancograt
La gita
barby75
4 13/08/2009

Una precisazione: Massimo autore della relazione e delle foto,ha utilizzato il mio account e per problemi tecnici non è riuscito a utilizzare il suo.Grande salita di alta montagna,nel complesso la valutazione AD può starci,ma bisogna sempre considerare che le condizioni del ghiaccio e la presenza di neve sulla cresta possono trasformarla in una salita di grande richiosità e difficoltà:quindi AD ok ma solo per alcune parti,la cresta non permette errori… per l’esposizione continua e la varianza tra ghiaccio e roccia,direi che è opportuno essere convinti dei propri mezzi tecnici e fisici:le valutazione dei tempi dipendono molto da quanta gente si incontra.Noi abbiamo cercato di anticipare di 10 minuti la partenza(ore 3,20)e abbiamo così evitato il grosso dell’affollamento(oggi provavano circa 30 cordate,alcune sono tornate indietro..),abbiamo optato di passare per il tratto ferrato(okkio che è bagnato…)dove si sale in verticale per circa 100 mt per arrivare al colletto da cui si oltrepassa un contrafforte di sbarramento(3 grado) che superato direttamente con un traverso esposto sulla propria destra(è attrezzato per fare sicurezza),porta poi a collegarsi alla cresta nevosa.
Direi che anche oggi i chiodi da ghiaccio non sono serviti..ma 1 consiglio è opportuno,anche se sembra che non occorrano.. ricordiamoci che in caso di emergenza(ad esempio fissare un ferito) è sempre meglio averne un paio con se…
La Cresta è in ottime condizioni(arrivo 7,30 al Pizzo Bianco)di neve,qualche piccola attenzione(per ghiaccio vivo) prima di raggiungere il filo centrale di cresta:dal Pizzo parte la cresta rocciosa(vedere immagini)dove si effettua una prima doppia(è un passaggio obbligato:qua si crea il primo intasamento),poi si prosegue sempre sul filo di cresta(con i ramponi ai piedi è meglio per evitare di scivolare su qualche placca) e, prima del gendarme(che si scala direttamente nel centro attraverso un tratto ghiacciato),ci si cala per in paio di mt ad un intaglio molto esposto(fettuccia in loco attrezzata per azzerare la difficoltà):dalla punta del gendarme si può scendere(7/8 mt)facendo una seconda doppia o disarrampicando…(ma in questo secondo caso poi il secondo di cordata è molto a rischio…);da qui poi la cresta finale senza particolari problemi(ma ripeto è l’esposizione che aumenta il grado…e le placche di ghiaccio)tecnici.
In Punta alle 9,20.
Totale ore 6 dal rifugio.
(E complimenti al salitore precedente che deve aver veramente corso sulla cresta e trovato quasi nessuno per metterci 6 ore in totale per arrivare al Marco e Rosa).
Noi SOSTA e discesa sul Marco e Rosa e poi lungo(LUNGO!!) traverso per (arrivo alle 16…),per discesa sul rifugio Diavolezza che si raggiunge con percorso prima su ghiacciaio(sotto lo Zupò )passando nel tratto denominato Bellavista(sopra i seracchi) su cresta(un paio di doppie ancora necessarie)e poi?Preso la funivia(ultima discesa ore 17,30).Autostop per Pontresina(o se volete c’è il treno fino alle 19,30):nel complesso sono 1980 Mt di dislivello e 12,30 ore di pura avventura .

Grazie al socio Spartaco,Renato e Davide.
Ribadiamo la rischiosità se non si pone la dovuta attenzione in queste salite dove le assicurazioni sono difficili e si procede in conserva per lunghi tratti:oggi, sotto i nostri occhi si stava per consumare l’ennesima tragedia in montagna qualcuno “lassù”,ha deciso che non era arrivato il momento per i 3 ragazzi che sono scivolati per 50 mt nel tratto iniziale della cresta riuscendosi a fermare miracolosamente prima di una balza evitando un volo di 400 Mt nel vuoto.
Un avvertimento per tutti quelli che affrontano questo genere di salite con preparazioni non adeguate e con compagni di cordata non collaudati in precedenti contesti di difficoltà analoga.

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