Gita speciale per il lungo ed impervio avvicinamento, che si potrebbe quasi definire di tipo “himalayano”, sia per il ghiacciaio sempre presente sul fondovalle, sia per lo spettacolare ponte tibetano. L’Aguille de la Bérangère è invece una meta molto panoramica, il cui accesso, non banale, offre possibilità di risalire con i ramponi ed anche di impegnarsi in semplice arrampicata negli ultimi 50 metri. Ghiacciaio che ha una buona superficie già in ghiaccio, mentre il pendio finale si fa ancora tutto in neve (Quest’ultimo è meglio evitarlo in caso di ghiaccio). Facili le roccette finali, richiedono attenzione per non smuovere pietre.
Al Refuge des Conscrits ed in cima c’è campo telefonico.
Super gita, il massimo che si poteva fare in zona da slegati. Chi tornava dai Domes mi ha parlato di tanti crepi aperti. Ottimo trattamento al rifugio, pulito e confortevole, con cena buona ed abbondante e costi (46€ per soci CAI) inferiori ad altri rifugi in Italia. Le tempistiche di salita al Refuge des Conscrits, riportate sul cartello alla parcheggio di Le Cognon, 6 ore… pensavo fossero un “deterrente” per persone improvvisate, invece, confrontandomi con gli altri alpinisti presenti in rifugio, si è rivelato davvero il tempo medio necessario.