- Accesso stradale
- Parcheggio un po' scarso in borgata
Partiti da Rivotti ed effettuato il giro ad anello.
Dal colle di Fertà (fin qui tutto facilissimo) siamo andati all’omonima cima. Nulla di tecnicamente difficile, ma la cresta è molto lunga ed è un continuo aggiramento di massi; la cima è in fondo alla cresta, separata dal resto da una conca pietrosa. Rientrati al colle, abbiamo ripreso il giro descritto raggiungendo in pochi minuti la cima della Crocetta. Dalla cima abbiamo preso la cresta che conduce verso il Bellagarda, composta da massi accatastati che rendono noioso il percorso. Qui i massi sono molto grossi e talvolta un po’ “ballerini”. Il castelletto finale non è affatto banale. Alcuni ometti indicano il percorso, ma non sono sempre facili da individuare (è facile perdere l’orientamento sopratutto in discesa). Inoltre i passaggi di arrampicata, per quanto molto facili, sono un po’ esposti e non sono proprio “escursionistici”; una EE/F sarebbe più che giustificata.
Una volta scesi dal castelletto finale abbiamo optato per una discesa diretta nel primo canalone erboso che abbiamo trovato (attenzione all’erba olina!) che in poco conduce al lago Fertà. Dal lago abbiamo preso il sentiero diretto all’alpe Laietto (poco marcato) per poi intercettare il sentiero che collega Alboni al lago d’Unghiasse. Rientro lungo per il bel sentiero e poi per la buona carrareccia fino a Rivotti.
Nota per chi, come noi, si fa accompagnare da un amico a 4 zampe: la nostra cagnolona è molto allenata e abituata a passare in ambienti selvaggi, ma nel tratto tra Crocetta e Bellagarda ha avuto bisogno di aiuto in molti punti, sia sui massi accatastati della cresta (alcuni salti erano molto alti per lei) sia sui passi di arrampicata del castelletto roccioso. In generale è stata aiutata molto più frequentemente qui rispetto a molti altri percorsi valutati EE/F fatti in precedenza. Quindi se avete un cane considerate che probabilmente dovrete prenderlo in braccio molto spesso.
Una bella gita in due valloni meravigliosi. Tantissima gente fino al colle Crocetta, poi più nessuno fino alla macchina