Becco (Costa del) da Rochemolles

Sono partito sci ai piedi dal Ponte di Almiane, ed ho optato per la risalita del vallone di Almiane, in quanto temevo di non trovare neve continua nella salita tradizionale. Il Rio Almiane è già scoperto in molti punti, e sono già cadute diverse valanghe dai soliti canali iniziali sul versante nord-ovest: sembra di essere già in aprile inoltrato. La salita è già ampiamente e comodamente tracciata, perciò sono sailto nel vallone ed ho attraversato il Rio Almiane a quota 2.370 m per poi risalire il versante sud-est della Costa del Becco sino alla quota 2.807 indicata in cartografia: i pendii sono tutti raccordati sino in cima, nonostante siano già numerosi i tratti privi di neve. La giornata uggiosa, con cielo coperto ed un pò di vento, non invogliano a rimanere molto in vetta, perciò faccio qualche foto, cambio assetto e scendo ripercorrendo l’itinerario di salita. I pendii esposti a sud-est, fino a quota 2.370 m., sono su neve dura e grottoluta, a causa del cielo coperto e delle temperature basse, che hanno mantenuto il rigelo notturno del manto: quindi sciata poco divertente su neve marmorea e con grandi vibrazioni sugli sci. Una volta riguadagnato il pianoro ed attraversato il Rio Almiane mi tengo sul versante nord-ovest, dove trovo crosta da rigelo non portante, la cui sciabilità peggiora man mano che si scende: gli ultimi 150 m di dislivello prima del ponte sul Rio Almiane sono davvero pessimi, senza curva saltata si rischia di non uscire dalla crosta. Una volta raggiunto il ponte riesco a raggiungere ancora sci ai piedi l’auto lasciata alla partenza della Decauville, sfruttando il manto nevoso ancora presente a bordo strada.

Gita con meteo non bello e condizioni della neve pessime, più o meno ciò che mi aspettavo quando sono uscito di casa, ma avevo voglia di tornare a percorrere un pò le mie montagne di casa, da cui mancavo da oltre due mesi. In tutto il vallone di Almiane oltre al sottoscritto solo un altro sci-alpinista solitario che è salito alla Costa del Becco prima di me, con il quale ho scambiato due parole quando ci siamo incrociati durante la mia salita (e sua discesa)