Basodino (Monte) dalla Capanna Basodino per la Via Normale Svizzera

Basodino (Monte) dalla Capanna Basodino per la Via Normale Svizzera
La gita
sensacugnisiun
5 14/09/2014

Giornata spaziale con vista a 360° che spazia dal vicino Oberland con il magnifico Finsteraarhorn, ai giganti del Vallese con il Rosa sullo sfondo, fino ai vicini ghiacciai delle sorgenti del Rodano. Itinerario di facile accesso, forse più meritevole e di ampio respiro dal lato svizzero grazie alla continua mutevolezza del paesaggio, l’isolamento della cima garantisce un belvedere di primordine.
Raggiunto rapidamente il lago di Zott per le gallerie che servono la diga e smarrita presto la traccia che va verso la conca di Randinascia, siamo saliti diretti su scomode placconate e ripidi tratti erbosi. Dopo qualche salto iniziale, poggiando a destra, si raggiunge un bel crestone morenico (traccia) che porta alle rocce montonate e alle placche che precedono il ghiacciaio. L’accesso al ghiacciaio è segnato da molti ometti, meglio forse tenere più la sinistra e arrivare alle prime lingue di neve nella parte centrale. Ghiacciaio in gran parte scoperto e con pochi piccoli crepacci, copertura nevosa solo ormai nei pressi dell’attacco della cresta. Seguendo un ripido pendio nevoso si evita il primo facile tratto e si arriva in cresta nei pressi dei vari risalti.
Cresta molto divertente, bei passaggi di II su roccia ottima, solo in un paio di traversi friabili c’è il rischio di muovere qualcosa. Giunti presso la cima conviene tenere il filo evitando di traversare a sinistra per rocce meno ripide ma friabili. Percorso (mollato lo zaino su) il primo tratto di discesa dal lato opposto, questo versante è più ostico ed esposto. Superati un paio di risalti si scende ad una spalla nevosa da cui si può scendere direttamente per pendio abbastanza ripido sul ghiacciaio, oppure continuare su cresta con pendenza minore fino al colletto.
Riguadagnata la cima rapida discesa per lo stesso itinerario e raggiunto ancora brevemente su ghiacciaio il colletto alla base del Cavergno. Dalle placconate alla base del ghiacciaio siamo scesi tutto a sinistra seguendo radi ometti fino a trovare una bella traccia su sfasciumi instabili che in poco più di un’oretta riporta a Randinascia.
Unico neo le costruzioni della conca di Robiei, il grosso albergo, proprio un pugno in occhio, ed i voluminosi carichi umani schiamazzanti che la funivia ogni ora scarica. La capanna Basodino, appena sotto, per fortuna si mantiene in un angolo più tranquillo. Bel rifugio e notte tranquilla, gestrici gentili anche se, pur avendo apparentemente spazio, ci han fatto cucinare la cena fuori.. salut!

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