Basei (Punta) da Pont Valsavarenche

Basei (Punta) da Pont Valsavarenche
La gita
ivangraticoli
3 18/08/2023
Accesso stradale
Nessun problema fino all'ampio parcheggio gratuito di Pont.

Itinerario lungo ma tecnicamente semplice, non definibile come alpinistico, declasserei la difficoltà da F a EE o al massimo EEA. Da Pont sentiero abbastanza diretto fino alla croce de l’Arolley poi si guadagnano solo poco più di 200m d+ nel percorrere il lungo pianoro del Nivolet fino al rifugio Savoia. Dal rifugio non ho proseguito sulla strada asfaltata come detto nella descrizione ma ho preso l’enorme traccia che porta in breve all’alpe Riva per abbandonarla proprio in corrispondenza dell’alpeggio prendendo un sentiero che prosegue verso sud – chiara indicazione su una pietra – e che si riallaccia al 3b-3c. Da lì ho continuato verso il lago Leità incontrando prima un lago più piccolo e proseguito poi sulla classica via per la Basei. Un tratto assicurato con corda e staffe si incontra intorno a quota 2800, circa 10/15 metri, nulla di difficile, l’ho percorso coi bastoni in salita e quasi per intero coi bastoni anche in discesa. Il tratto assicurato sempre con corda e staffe poco sotto la vetta è più breve – 6/7 metri -, più verticale ed esposto ma non difficile, solo particolare attenzione nella discesa.

La salita da Pont è appagante per la lunghezza e il dislivello maggiori rispetto alla semplice salita dai piani del Nivolet, notevole la varietà di ambienti: valle amena e più selvaggia da Pont alla Croce de l’Arolley, docile e notevole negli spazi l’attraversamento dei piani del Nivolet, torrenti, laghi, poi rocce, pareti e il ghiacciaio verso la cima. Itinerario molto bello, ho dato solo 3 stelle per l’eccessiva frequentazione che non permette di godere a pieno del percorso e della cima; nessuno incontrato da Pont, indefinita la quantità di persone partite dai piani, diverse delle quali, per evidente inesperienza nei tratti attrezzati e/o esposti, sarebbe stato meglio avessero evitato di salire.
Il ghiacciaio non ha affatto una bella faccia, attraversato in particolare da due crepacci – anche se non sembrano profondi – e quasi completamente ricoperto da sassi/sabbia che frequentemente vengono scaricati.
In partenza del sentiero accanto al rifugio Savoia si trova un chiaro cartello che, probabilmente data la numerosa presenza di marmotte (siamo all’interno del parco del Gran Paradiso) e altri animali selvatici protetti dal parco, vieta l’ingresso ai cani: complimenti ai ciechi o finti tali e agli ignoranti menefreghisti che ho visto salire con uno o più cani senza neanche tenerli al guinzaglio.

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