In giornata partendo alle 4 da Pré de Madame Carle. La terminale si passa bene. Lungo la prima parte della via non si trova nulla, ma la linea non è obbligata. Abbiamo scalato il primo couloir cheminée al suo interno, non avendo riscontrato il rischio (segnalato nel topos) di caduta sassi. Dove il terreno lo consentiva, siam saliti in conserva protetta. I tiri di placca non sono comunque da sottovalutare, con gli scarponi (spesso da spalmare). Idem per il primo 6a (scarsi appoggi per i piedi), ma è ben protetto.
La roccia è generalmente buona, ripulita dai passaggi. Va comunque vagliata man mano, presentando in alcuni tratti blocchi instabili o pezzi che si staccano (in particolare il tratto dopo il primo 6a e dopo la sosta coi 4 fix). Il diedro grigio-giallo (V+) offre varie possibilità di protezione, abbiamo salito la fessura più a destra (friend incastrato) uscendo verso destra sul terrazzino.
In cima, abbiamo seguito l’uscita classica (la roccia è buona, in tre tiri si sbuca sulla cresta sommitale).
La via normale di discesa, nonostante l’orario pomeridiano e lo zero termico alto, si passava bene: numerosi crepacci ma abbastanza chiusi. Sono messi peggio quelli sul pianoro verso il Refuge des Ecrins, alcuni da saltare.
Con Alessandro