Ecrins (Barre des) Parete Nord

Ecrins (Barre des) Parete Nord
La gita
andreamilano
3 24/05/2009
Osservazioni
Osservato fratture nel manto
Quota neve m
2200

Saliti in tre da Prè de Madame Carle sabato mattina e raggiunto il refuge des Ecrins verso le 13.00.
Partiti dal rifugio alla 4 del mattino nella totale oscurità, ma la traccia era comunque evidente.
Abbiamo raggiunto la base della montagna alle prime luci dell’alba. Il pendio è tutto ravanato, la salita non è il massimo.
A metà pendio inizio ad avere problemi con la colla delle pelli. Decido quindi di abbandonare gli sci per proseguire a piedi, tanto la durezza della neve me lo permette.
Alla base della parete ritrovo il mio socio che mi aveva distanziato.
Superiamo la terminale, ed iniziamo a salire in tre, di conserva e molto vicini.
Il pendio sembra piu di 55°, la neve non è il massimo e nasconde qua e la roccie e ghiaccio marcio.
Comunque arriviamo comodamente in vetta.
Dalla vetta libero su richiesta di tizi in discesa una doppia fatta passare intorno alla croce di vetta (!).
Preferiamo non imitarli e scendere di conserva faccia a monte.
Dopo una trentina di metri troviamo una sosta con due viti. Tentiamo di fare una doppia, ma al primo sovraccarico una vite parte e dopo vari ingarbugliamenti e bestemmie, decidiamo di calare a corda singola la nostra amica e continuare in due la discesa faccia a monte.(una vite verrà riconsegnata al proprietario in attesa alla base della parete, l’altra non so perchè è rimasta li).
Durante la discesa sentiamo un boato seguito da una nube bianca che sale. Il tutto prodotto dal distacco di un seracco che ha spazzato tutto il pendio di salita, in quel momento (pare) senza sciatori in transito.
Una volta giunto alla base mi separo dai miei soci per seguire a ritroso il percorso a piedi spesso sbagliando strada visto le numerose traccie.
Ad un certo punto mi cede la neve sotto i piedi, e mi ritrovo con le gambe a penzoloni su un buco largo 50-60 cm e profondo non so quanto. Con la forza di braccia ed una capriola ne sono fuori….
Ritrovo gli sci e continuo la discesa e benpresto mi rendo conto del disastro provocato dallo smottamento (come si puo vedere nella foto). Passo sotto i seracchi pericolanti evitando palle di ghiaccio di varie dimensioni, cercando di raggiungere la base della montagna il piu velocemente possibile. In tanto un elicottero ha portato due individui con apparecchiature cercapersone e cani da valanga.
Il resto della discesa si svolge su pappa senza pendenza, fino al sentiero, e da li sci in spalla fino alla macchina in un caldo asfissiante.
Penso che quest’itinerario sia da evitare in una giornata di caldo record come quella del 24/5/2009.

Gita fatta con Valerio e Sabrina.

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