Giornata di caldo allucinante, ho impiegato esattamente gli stessi tempi di bonix, 4h per la salita e 7 per l’anello completo, il tutto comprensivo di soste. Ho raggiunto tutte e 4 le cime con brevi deviazioni dai sentieri segnati. Qualche chiarimento per facilitare i futuri percorritori: si inizia seguendo il G4 fino al bivio con il G7, si prosegue sul G4 fino alla croce del Gemevola (15′ dal bivio), si ridiscende al bivio, si segue il G7 (due tratti con catena nuova e luccicante), si passa una prima bocchetta, si traversa sotto la cima della Pissavacca la cui cima si raggiunge con breve deviazione salendo ad un’evidente bocchetta e da qui andando a sinistra su traccia evidente (5′ dal sentiero). Si ritorna sui propri passi e si incontra subito un bivio; conviene seguire per pochi metri il G7 direzione rifugio e poi salire per prati (lieve traccia che diventa più evidente) portandosi sulla cresta della Punta delle Camosce; la cresta è erbosa con qualche roccetta ma piuttosto larga. Raggiunta facilmente la cima si scende su prati su lievissima traccia ma con direzione evidente verso una depressione della cresta e di qua si prosegue fino a incontrare la via normale proveniente dal rifugio. Da qui circa 35′-40′ e si è in cima. Panorama notevolissimo sulla pianura. Naturalmente è possibile seguire integralmente la cresta, ma come ha scritto Luciatrek, le cose si complicano. Giro in relativa solitudine, in quanto sui sentieri erano presenti un discreto numero di escursionisti che saluto, in particolare al signore di Novara con cui ho scambiato qualche chiacchiera in cima. Un saluto anche alla simpatica gestrice del rifugio Monte Barone, dove, in discesa, mi sono fermato a bere causa inizio di disidratazione (ultimi cento metri di dislivello di salita fatti a ritmo bradipo…).