Baranci (Croda dei) dal Rifugio Tre Scarperi

Baranci (Croda dei) dal Rifugio Tre Scarperi
La gita
andreamilano
4 09/03/2022
Accesso stradale
Pulito fino al secondo parcheggio.
Osservazioni
Nessuno
Neve (parte superiore gita)
Crosta da vento/sastrugi
Neve (parte inferiore gita)
Farinosa ventata
Quota neve m
1300
Equipaggiamento
Scialpinistica

Si può salire in macchina fino al secondo parcheggio, stranamente non a pagamento.

L’avvicinamento al rifugio Tre Scarperi è lunghissimo su pista innevata per motoslitta. Ci vuole un ora per fare 200 metri di dislivello.

Dopo il rifugio si continua in leggero falsopiano ancora per un lungo tratto fino alla base dell’imponente Monte Mattina.

A questo punto si piega decisamente a destra, evitando una zona boscosa e da qui inizia dopo due ore, la salita vera e propria.

Salire senza percorso obbligato con un lungo semicerchio verso nord, lambendo il bosco alla nostra destra e tenendo la Croda di Rondoi a sinistra. Ora si entra in un evidente vallone molto lungo completamente esposto a sud.

La testata del Vallone si divide in due evidenti forcelle di pari altitudine. A sinistra la Forcella del Lago. Noi andremo verso quella a desta che non ha nome ed è quotata 2540m.
Un pò ripida la parte finale, e da fare a piedi nel caso di poca neve. Qui la neve attualmente è poca e sarebbero utili i rampanti, se non fosse che il sole di marzo ammorbidisce i pendii lisci. Io comunque non li ho usati.

Superata la forcella, ci si trova su una ampia calotta nevosa. A desta la ben visibile Cima Piatta di Mezzo 2858.

Tenendo la sinistra si continua facilmente fino alla facile Cima Piatta Alta 2905m, con un grosso segnale metallico.

Più a nord si può vedere la cima della Croda dei Baranci con una grossa croce.
Bisogna scendere di una ventina di metri a piedi, avvicinandosi alla esile crestina rocciosa della cima.
Superate alcune rocce si incontra un cavo che aiuta in un passaggio esposto e poi un canapo che con pochi metri di arrampicata, permette di raggiungere il castello sommitale con la grossa croce 2922m.
Attualmente la cima è quasi completamente sgombra di neve e si può salire agevolmente senza ramponi.

Merita di arrivare sin qui per l’ampio panorama e per i vertiginosi precipizi circostanti.

5 ore esatte per la sola salita. Poco dopo mi raggiungono due ragazze tedesche.

La discesa avviene per lo stesso itinerario.
Ci sono numerose tracce di passaggio che hanno “piallato” un pò tutto.
Sotto la forcella invece, è meglio rimanere sul bordo destro del vallone dove si possono trovare ancora ampie zone di neve farinosa pesante.

Invece nella parte bassa vicino al bosco, è meglio rimanere nel toboga dove passa la traccia di salita. Raggiunto il falsopiano, per fortuna si riesce a scivolare senza spingere praticamente mai fino al rifugio, e poi per la lunga strada innevata fino al parcheggio.

Gita molto lunga. 22/23 km. Io tra salita, pause e discesa ho impiegato 9 ore. Da solo.

La gita si svolge in una valle di incomparabile bellezza come per la vicina Val Fiscalina.

Consigliatissima

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