- Accesso stradale
- Sterrato salito bene con Doblò, ma l'ha fatto anche una Punto, il problema principale è se si incrocia un'altra auto nel tratto stretto contro la parete rocciosa poco prima dell'arrivo!
Se la “vera vetta” è quella da me individuata, ovvero il punto nodale da cui si dirama la cresta che culmina con la Gran Guglia, conviene salire dal versante del Rifugio, io sono arrivato a metà del sentiero per il colletto e poi ho traversato per prati e pietraie, dopo di che si sale su sfasciumi mai troppo ripidi fino all’intaglio-selletta che si vede nell’unica foto caricata da chi mi ha preceduto. Qui inizia l’unico (breve) tratto ripido: si sale per qualche metro verso destra e poi o si sbuca in cresta a sinistra della vetta, o si traversa a destra poco sotto, come ho fatto io a causa delle raffiche di vento. Ho poi raggiunto il basso muretto presente in vetta (cippo?) ma sono subito sceso nel timore di essere tirato giù! Panorama a picco sul vallone che sale dalla val Pellice. Al ritorno ho provato a passare per il colletto di Viaforcia: il sentiero che si cala nel vallone delle miniere è un po’ esposto ma in buono stato, quello che permette di non scendere fino in fondo è a tratti sommerso dalla vegetazione ma ben individuabile, invece quello che risale al colletto e scende per ricongiungersi alla stradina dell’andata… non tanto!