Questo in realta’ e’ l’epilogo di una salita solitaria in veste invernale, alla vetta di questa bella montagna del Delfinato lungo il suo sperone est. Gia’ durante il viaggio d’andata al Col de L’Autaret, vi erano i chiari segni che l’indomani sarebbe stata dura sullo sperone. I prati erano ga’ ricoperti di un sottile strato di neve. Stupito ma non rassegnato, procedo nella speranza di poterlo salire il giorno successivo. Una volta al rifugio noto che i sospetti erano fondati. Lo sperone era effettivamente in veste invernale. Chiunque sul posto ne sconsigliava la salita. Ma perche’ perdersi d’animo e non provare a fare almeno un tentativo? Detto fatto. I veri timori erano piu’ motivati dal fatto che per avvicinarlo, necessitava superare un ghiacciao molto ricco di crepacci, piu’ che la salita in se dello sperone, e per il suo attraversamto mi sono avvalso dell’aiuto psicologico di due alpinisti Francesi anche loro diretti ai Bans, ma per una via diversa. Piccozza ramponi e fiducia in se stessi, gli elementi questi, che hanno portato al successo pieno della gita (anche se piu’ appropriato sarebbe chiamarla ascensione). Ritorno contento, pero’ non prima di aver fatto una visita anche alla Pointe de la Pilatte poco piu’a est, una cima minore, e piu’ remunerativa se salita con gli sci.