Bandarray (Col du) da Arnouva

Bandarray (Col du) da Arnouva
La gita
brunello-56
5 02/10/2016
Accesso stradale
Con la navetta “Allò Courmayeur” fino ad Arnouvaz

L’itinerario non era solo quello per il qui citato Col du Banderray, ma molto di più: destinazione era la Pointe de Combette percorrendo tutta l’Arete des Econduits dal Col du Grand Ferret, con discesa poi al Col du Banderray e rientro ad Arnouvaz per gli alpeggi di Tza de Jean chiudendo così l’anello; l’impresa però non è riuscita completamente per questo non ho inserito un nuovo itinerario.
L’Arete des Econduits è quel tratto di confine italo-svizzero che dal Col du Grand Ferret termina alla Pointe de Combette; secondo Giorgetta, nella sua guida, basta “dal colle seguire senza difficoltà il filo della cresta di sfasciumi talvolta coperti di zolle erbose fino al punto culminante”. Non è proprio così. Dal colle, raggiunto ovviamente senza difficoltà lungo il sentiero autostradale del TMB, si percorre il primo tratto di cresta (circa metà) senza particolari patemi, anzi è entusiasmante: c’è sempre una traccia, ci sono alcuni tratti un po’ delicati perché esposti ma un appoggio per i piedi non manca mai. Arrivati poi al colletto sotto il pinnacolo che sembra il punto più elevato, si capisce che le cose cambiano: la traccia finisce, la pendenza è davvero elevata, non ci sono passaggi e con l’erba bagnata traversare è un rischio, si scivola e ci si trova subito a fondo valle. Così, non arrischiandomi a risalire in cresta (forse una via migliore potrebbe passare di lì) ho pensato di scendere per aggirare l’ostacolo più in basso; tentativo però fallito, le pendenze sono sempre proibitive (anche la discesa è stata un’impresa), non mi è restato che arrivare al sentiero, salire al Col du Banderray e da questo alla Pointe de Combette per la cresta SO. Discesa lungo lo stesso sentiero fino al fondo del vallone di Combette, poi per marcate tracce di bestiame sono uscito dal vallone stando sempre sul suo lato sinistro, sempre per pascoli sono arrivato nei pressi dell’alpeggio di Tza de Jean damon, dove ho imboccato il sentiero che scende alla Tza de Jean sul TMB e poi ad Arnouvaz.
Oggi ho provato l’ebbrezza della navetta a chiamata “Allò Courmayeur”. Funziona, anche ad ottobre ho trovato un mezzo per il fondo della Val Ferret; la stessa idea è venuta ad una comitiva di 26 giapponesi, così oggi la Val Ferret parlava la lingua e vestiva i colori del Sol Levante.
Giornata dal meteo tutto sommato clemente, ampie schiarite (passeggere), sole caldo (ma intermittente), vento implacabile per tutto il tempo con raffiche a volte al limite della sopportazione.
Poche foto perché la macchina fotografica (quella seria) è rimasta in pianura e col telefono … l’è nen la stesa cosa ..

Un grazie a Frank per la compagnia, oggi doveva essere per lui una giornata sull’erba dei pascoli invece si è ritrovato (molto perplesso) a scendere su pendenze non proprio a misura di cane e a pestare sassi. Ma per lui momenti di gloria, come soggetto most-wanted per le fotocamere giapponesi.
Solito grazie alla moglie per il recupero in Val Ferret e il coffee-break; la navetta funziona ma il servizio personale è tutt’atra cosa ….

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