- Accesso stradale
- ok
Splendida salita, purtroppo non in condizioni. Tutta la parete in neve non trasformata, gran mazzo a tracciare. Le difficoltà non sono eccessive ma neppure da sottovalutare, max 55-60°, forse anche di più in un breve tratto trovato con paleo (ghiacciato) affiorante.
Saliti prevalentemente in conserva lunga, protezioni su neve impossibili, abbiamo utilizzato gli arbusti e le roccette affioranti (messo qualche chiodo).
Arrivati in cima non abbiamo proseguito fino al Pisanino per l’ora tarda e le condizioni poco sicure. Per la discesa abbiamo seguito la soluzione un po’ “alternativa” di calarci sul versante nordest, più innevato e in ombra, e ripido solo inizialmente. Dalla cresta oltre la Bagola, in corrispondenza di una sella ci si abbassa con un traverso facile a destra. Raggiunto un alberello ci si cala 40-50 m, poi si traversa ancora a destra in orizzontale o leggera salita per varie lunghezze di corda (neve profonda, circa 50° in media) fino a uno scivolo abbastanza facile che permette di scendere sui pendii sottostanti, fuori dalle difficoltà.
Infine, lunga e faticosa discesa a piedi fino a Gramolazzo, dove un gentilissimo signore del posto ci ha dato un passaggio fino alle auto in Val Serenaia.
Con Sandro e un’altra cordata di Piacenza (Giacomo e Paolo, conosciuti sul posto, che salutiamo).