- Accesso stradale
- strada un po' dissestata ma percorribile fino al termine
Ritorno qui dopo un tentativo di molti anni fa interrotto per neve alla Cote Traversiere.
Ennesima giornata meteo un po’ incerta ma comunque partenza con bel cielo terso, sentiero per il Colle del Frejus ben marcato e decisamente redditizio, tanto che lo raggiungiamo in poco più di un’ora. Dal colle alla Punta del Frejus salita ripida priva di sentiero, specie nella parte erbosa, poi dallo spallone inizia una traccia tra i detriti che conduce agevolmente in cima. Purtroppo arriviamo con la nebbia vagante che limita il panorama, ma tutto sommato impedisce anche di vedere la lunghiiiiissima cresta che con saliscendi tutto sommato non particolarmente impegnativi permette di toccare prima le varie elevazioni della Cote Traversiere, e poi una anticima della Punta Bagnà e infine come un miraggio la cima che sembrava non arrivare mai.
Attualmente gli sfasciumi sono intrisi d’acqua e quindi molto scivolosi, anche se non c’è problema a parte il rischio di scivolare nel fango come accaduto al sottoscritto. Dalla cima parziali schiarite ed aperture in particolare sul versante francese.
Ritorno gioco-forza sulla via di andata, con schiarite sempre più ampie e begli scorci sulla cresta percorsa, che sul versante italiano precipita costantemente per centinaia di metri. Tutto sommato rientro veloce alla Punta del Frejus e da qui altrettanto rapidamente all’auto.
Consigliabile solo agli amanti degli sfasciumi, non farsi ingannare dalla lunghezza della cresta perchè tutto sommato è scorrevole e c’è una discreta traccia di sentiero.
Gita nata un po’ per caso con i formidabili Daniele e Alessia, ho dovuto trovare energie nascoste per reggere il loro ritmo infernale.