Bagnà (Punta) o Cime du Grand Vallon dal Vallone del Frejus per Punta del Frejus e Cote Traversiere

Bagnà (Punta) o Cime du Grand Vallon dal Vallone del Frejus per Punta del Frejus e Cote Traversiere
La gita
diecimilapiedi
5 17/06/2017
Accesso stradale
Strada buona fino al bivio con grange Rho, poi 3 km di asfalto in falsopiano con buche ed avvallamenti anche profondi

DIECIMILADUECENTOSESSANTACINQUE piedi
Se vi piace percorrere le creste, questa è l’escursione che fa per voi: più di 4 km solo in salita, sulla cresta di confine con l’Italia a destra e la Francia a sinistra, pardon, a la gauche. 
Giornata blu cobalto, ma fino a metà mattinata un fastidioso vento da N-W, di intensità superiore alle previsioni, disturba un po’ la progressione. Sentiero che sale con decisione da subito, alcune catene utili in caso di roccia bagnata o gelata, breve variante poco prima della caserma (per evitare un tratto franoso) e poi comincia a vedersi il colle (foto), sbarrato dalla cornice di un ripido nevaio: niente paura, il sentiero lo aggira sulla sinistra, sfiorandolo appena. Oltre il colle il sentiero nel primo tratto verso la Punta del Frejus sparisce e si procede su erboso terreno inclinato tenendosi preferibilmente sulla destra del crestone; più in alto un’evidente traccia accompagna fino in cima, da cui risulta evidente tutta la Cote Traversiere ed il lungo cammino (foto) da percorrere fino alla Cima Bagnà; la neve sarà praticamente assente su tutto il percorso.
In breve si raggiunge (scendendo e risalendo di poche decine di metri) il primo della lunga serie di “dentini” o punte che costituiscono la Cote Traversiere, che assomiglia molto alla lama di una sega con, appunto, tanti “dentini”, tutti oltre i 3000 metri: alcuni sono sormontati da un basso ometto, uno da un paio di bastoni abbattuti, altri sono naturali. Il primo, però, che si raggiunge dalla Punta del Frejus, pur non essendo il più alto della Cote Traversiere (è circa 3015 metri), è quello con un grosso ometto circondato da un solido muretto di pietre (foto): probabilmente perchè è la prima punta della Cote, non certo perchè è la più alta.
La lunga cavalcata procede magnifica con numerosi saliscendi ed è facilitata da tracce di sentiero sul versante francese, anche se spesso la cosa migliore è tenere la cresta: arrivati infine all’ultima anticima, si scendono pochi metri sull’unico nevaio incontrato (foto) e si è all’ometto della Bagnà: panorama che ripaga ampiamente della fatica…Discesa per lo stesso itinerario, dato che il ripido e dirupato e sfasciumoso versante italiano concede poche possibilità di varianti.
Dsl che, con i munta e cala, raggiunge i 1550 metri in 15, 2 km percorsi in 4 orone in salita e tre ore in discesa. Difficoltà E fino alla Punta del Frejus, EE il tratto successivo.

Con la soddisfatta compagnia di Gian Mario.

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