Bagnà (Punta) o Cime du Grand Vallon dal Vallone del Frejus per Punta del Frejus e Cote Traversiere

Bagnà (Punta) o Cime du Grand Vallon dal Vallone del Frejus per Punta del Frejus e Cote Traversiere
La gita
andrea81
30/09/2008

Giornata inizialmente tersa, ma all’improvviso anche a dispetto delle previsioni, le nebbie hanno iniziato a infilarsi nel vallone di salita, ovattando tutto e rendendo scarsa la visibilità. Tuttavia il sentiero è sempre ben segnalato ed evidente, anche se non concede respiro, specialmente il tratto che precede il colle del Frejus, chi non è allenato scelga altre mete.
Giunto al colle magia, versante francese sereno, e mare di nubi sul versante italiano, solo le cime oltre i 2700 emergevano.
Dal colle ho seguito fedelmente la cresta erbosa fino ad un primo dosso dove si incontrano degli ometti, qui il terreno diventa detritico e la traccia torna ad essere evidente. Si percorre sempre la linea di cresta molto elementare fino a toccare la vetta della Punta del Frejus, dove sorge un antico ricovero militare.
Neve nei versanti nord da 2700 m. in su; decido comunque di proseguire in direzione della Punta Bagnà, passando per la Cote Traversiere.
Si perde un centinaio di metri di dislivello per poi riprendere la salita alla Cote Traversiere, fino alla prima anticima nessun problema, una traccia si fa largo sull’ampia dorsale di detriti.
Poi si devono superare alcune asperità e la cresta diviene più rocciosa, in ogni caso non ci sono particolari problemi, talvolta si scende sul lato francese, oggi un po’ più delicato causa neve (10-20 cm) molto dura causa temperature rigide.
Raggiunta la cima della Cote Traversiere (l’ultima asperità, contraddistinta da un bastone) sono sceso al colletto sotto la Punta Bagnà, dove ho capito di dover abbandonare il tentativo, non tanto a causa della neve, ma del terreno completamente ghiacciaio, impossibile stare in piedi. Avessi avuto i ramponi sarei potuto salire per nevai, ma essendo da solo ho preferito evitare guai.
Quindi percorso a ritroso fino alla Punta del Frejus, dove mi sono goduto lo spettacolo del mare di nubi, e poi discesa molto immediata, fino all’auto.

Ambiente davvero selvaggio e poco battuto, oggi davvero nessuno, se non alcuni cacciatori al colle del Frejus. Nota negativa, alcuni con moto da trial sono scesi lungo il bel sentiero, rovinandolo e scavandolo in alcuni tratti.

foto su www.lafiocavenmola.it

Link copiato